Famiglia trapanese originaria di Salemi come riferisce il Villabianca che cita varie lapidi sepolcrali, da dove rilevasi un Pietro Diblasi vicario della città di Salemi; altro Pietro barone di Diesi e Sparacia, regio consigliere de’ rè Filippo III e IV; un Francesco investito di detta baronia 1635.
Fiorirono inoltre: Giovanni barone della Torre; Giuseppe barone della Salina investito 1688; Scipione governatore del Monte di Pietà, senatore e sindaco a vita della città di Palermo 1712; altro Giuseppe investito di detta baronia 1702; Fabrizio investito nel 1752; Gabriele abate cassinese ed arcivescovo di Messina 1764; Caterina abbadessa del monistero delle Vergini in Palermo 1752; Vincenzo governatore, del Monte di Pietà, senatore e sindaco di Palermo 1752; Francesco Paolo giudice della G. Corte Pretoriana di Palermo 1789, il quale ebbe mozza la testa il 1795 per politiche cospirazioni; Giovanni barone dell’Aquila e marchese di Blasi per investitura del 1792, auditore generale e maestro razionale del regno 1799; Salvatore, abate cassinese, letterato di vaglia 1801; infine Giovanni Evangelista abate, m. il 1812, non meno illustre letterato, erudito instancabile, e autore di varie opere storiche tra le quali sono memorabili la Storia Civile di Sicilia 1811 in v. XVII, e l’altra anteriore più
importante Storia Cronologica de Viceré di Sicilia 1790 volumi V.
Arma: d’azzurro, con una fascia accompagnata in capo da una cometa ondeggiante in palo, ed in punta da due stelle, il tutto d’oro.
Corona di marchese.
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