Nobile famiglia originaria della Bonomo di Trieste, dove, come riferisce Frate Ireneo della Croce nella storia di quella città, e con lui altri scrittori ancora, ha mantenuto lunga ed estesa signoria di molti feudi e castelli.
Non pochi illustri personaggi di questa famiglia sono stati chiamati in quella ed in altre contrade ai più alti gradi diplomatici, ecclesiastici e militari; imperciocché di essa diversi consiglieri e segretarii di stato rinvengonsi presso gl’imperatori d’Austria, molti rivestiti dell’onorificenza di conte palatino e di cavaliere aurato; altri elevati a’generali ed ambasciatori, ed altri alla dignità di nunzio apostolico presso la stessa corte di Austria, e di vescovo della medesima città di Trieste.
Da questa città si è diramata in altre contrade, come Lodi, Venezia, Padova, Pozzuoli. Indi trasferita venne in Sicilia da uno Scipione Bonomo, il quale dopo ricchi acquisti fatti nel territorio di Nicosia fermossi in quella città, a cui successe Giacinto, indi Antonio, ed a quest’altro Matteo, che fu senatore. Da lui il secondo Antonino, che trasferì sua famiglia in Polizzi, stante ulteriori acquisti in quelle vicine contrade. Il di lui figlio Giuseppe Bonomo fu di questa famiglia il primo marchese del Casale di Castania, investito a 9 aprile 1742, occupato avendo gli ufficii di capitano giustiziere e giurato nella città di Polizzi, nonché quello di rettore della nobile compagnia della Pace.Carlo figlio del precedente, investito dello stesso titolo a 19 marzo 1776, fu anche capitano giustiziere e giurato di quella stessa città. Sposatesi con Paola Pastore di Palermo, di D. Francesco Pastore Ossorio e di donna Anna Avolos dei principi di Monte Sarcio di Napoli, fermò in Palermo sua residenza. Da costoro poi ne venne l’altro Giuseppe padre del vivente Carlo, che per più anni funzionò da senatore in Palermo sino al 1837.
L’unico di lui figlio Gerardo trovasi attualmente sotto-prefetto in Nicosia.
Leva per arme giusta il citato autore e l’antico uso di famiglia: campo rosso con una scala d’argento a cinque scalini posta in palo.
Corona di marchese ed elmo cimato da un corvo d’oro, che tiene in bocca un anello dello stesso.
|
|