Si vuole dal Mugnos essere stata una nobile famiglia catalana illustrata dagli scritti del conte Manfredo de Fermaturis morto nel 1337.
Fu detta Firmatura per aver stabilito e fermato la religione cristiana nella Storia con la virtù delle armi e del suo zelo, impadronendosi del castello di Damiata, che chiuse con le chiavi, dando così occasione al nome ed all’arme.
Intanto il Villabianca riporta l’iscrizióne d’una lapide sepolcrale esistente nella chiesa di s. Maria della Catena in Palermo, ove rilevasi essere tal famiglia originaria della celebre antica e potente famiglia Douglas in Scozia. Chechè ne sia, il primo a piantarla in Sicilia fa un Blasco figlio del conte Melcolmo; è questi figlio del conte Manfredo de Firmaturis che trovatesi a’ servigi del rè Martino n’ebbe alcune rendite su’ proventi della corte dell’università di Castronovo, chiamandolo nostro dilecto familiario’, indi dalla regina Bianca ottenne il castello superiore della città di Corleone ove fondò la sua famiglia. Il di lui fratello Guglielmo erede della detta castellania venne addippiù chiamato milite e ciambellano. Ne venne una serie di gentiluomini tra’ quali furono commendovoli un Bartolomeo capitano presso rè Ferdinando il Cattolico in varie guerre; un Antonio capitan d’arme straordinario per tutto il regno; altro Antonio capitano giustiziere, giurato e giudice perpetuo delle segrezie; un Cosmo che sostenne varie cariche; un Vincenzo abate di Mandanici in Messina; altro Vincenzo Abate di s. Lucia; un Francesco capitan dàrme. Dal detto Villabianca rileviamo poi un 3° Vincenzo, che per ragion di matrimonio fu investito del titolo di marchese di Chiosi 1666; non avuta prole successe altro Cosmo Firmaturi investito nel 1680, cui deluso di figli venne a succedergli il fratello Ferdinando, investito nel 1720. Fu egli un valente letterato, e lasciò molte importanti memorie; da lui ne venne altro Ferdinando investito nel 1755, letterato encomiato da Schiavo nella sua storia letteraria di Sicilia. Segue la linea sino al vivente marchese di Chiosi D. Giovanni Firmaturi padre del marchese D. Ferdinando.
Arma: d’azzurro, con un leone coronato d’oro, tenente con le zampe una chiave dello stesso, l’ingegno verso il fianco destro dello scudo, e la bordura cucita di rosso caricata da 4 castelli d’oro merlati di tré pezzi, aperti e fìnestrati del campo, e da quattro catenacci di nero.
Corona di marchese.
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