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VoceCase Regnanti in Sicilia Casa D’Aragona
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La corona di Sicilia a voti unanimi fu trasferita a Pietro rè di Aragona, principe valoroso e sagace già marito di Costanza figlia di Manfredi svevo, e della di lui prima moglie Beatrice di Savoja. Fu coronato in Palermo nel tempio antico di S. Maria la Incoronata a 30 Agosto 1282 trovandosi Messina assediata dal detto Carlo d’Angiò. Dopo tante vittorie, il rè Pietro visse poco, e recatesi in Catalogna morì in età di 54 anni, verso il 1285 non avendone regnato che soli 3. Giacomo secondogenito di Pietro e di Costanza sveva raccolse col favore e gradimento de’ siciliani la corona lasciatagli dal padre. Chiamato al trono di Aragona tradì la causa siciliana, e le popolazioni di Sicilia acclamavano il di lui fratello Federico II. Giacomo morì in Barcellona di Spagna di anni 37 nel 1320. Federico II fratello del precedente fu coronato in Palermo il 1296 non mancarono durante l’occupazione Aragonese le pretensioni della casa d’Angiò e le scomuniche del Papa; anche un momento lo stesso Giacomo si mostrò disleale e nemico al fratello ed alla nazione, che l’avea fedelmente servito. La lotta finì colla prigionia di Filippo d’Angiò, e colla vittoria delle armi siciliane, per cui ne venne la pace di Caltabellotta che chiudeva la guerra tra gli Angioini e gli Aragonesi. Federico II era riconosciuto re di Trinacria, e sposava Eleonora d’Anjou figlia di Carlo II lo zoppo e sorella di Filippo, ed il Papa ratificava la pace. Questo principe riformò gli ordini del regno, allargò le libertà municipali, rispettò le costituzioni ed i privilegi dell’Isola; e dopo avere intrapreso varie guerre e trionfato, con fama di ottimo re e benemerito de’ Siciliani, in Palermo cessò di vivere nel 1336, in età di 65 anni dopo 40 di glorioso regno che lasciava al figlio Pietro II il quale sin dal 1321 era stato dai baroni associato al trono del padre e quindi in Palermo coronato. Anch’egli fu ottimo e benefico re, ma non di uguale dignità. Le guerre civili delle potenti famiglie Ventimiglia, Palizzi, Chiaramente ed Antiochia, favorite dal re Roberto d’Angiò turbarono per qualche tempo la pace che subentrò per le vittorie ottenute. Finalmente in età di anni 37 dopo 6 di regno in Calascibetta nel 1342 finì sua vita. Immediatamente ereditò il piccolo suo figlio Ludovico nato da Elisabetta di Corintia sotto la tutela del duca di Atene uomo assai acconcio a reggere uno stato. Con maggiore animosità risorsero le fazioni dei baroni che nuovamente la Sicilia per sette anni scompigliarono; però il partito reale prevalse, e nel 1350 fu conchiusa la pace tra’ Palizzi e Catalani. Indi il rè giunto in età di anni 17 in Aci il 1353 si morì, dopo 13 anni di regno. Il suo cadavere fu pomposamente trasferito nella Cattedrale di Catania. Indi salì al trono il di lui fratello Federico III il quale regnò sotto la tutela di Costanza poi di Eufemia sue sorelle. Ciò avvenne non senza disturbo per parte della regina Giovanna di Napoli che vantava de’ dritti sulla Sicilia, cui poscia rinunziò. Questo re detto il semplice per la sua dappocagine, in età di anni 14 si ammogliò colla principessa Costanza di Aragona figliuola di Pietro IV re di Aragona, dalla quale si ebbe una figlia a nome Maria. Venne poi a seconde nozze con Antonia del Balzo figlia del duca d’Atri, unitamente alla quale fu coronato in Palermo il 12 gennaro 1374. Morì in Messina nel 1377 in età di anni 37, dopo un governo tempestoso di anni 22 in mano a pochi prepotenti baroni, che la Signoria di Sicilia abusivamente dividevansi. Gli succedette sua figlia Maria lasciata in tutela al conte Artale di Alagona gran giustiziere del regno. Dopo molti contrasti fu ella rapita dalla fortezza Orsina in Catania, ove tenevala custodita il conte Blasco d’Alagona; e condotta in Barcellona di Spagna per opera del conte Guglielmo Raimondo Moncada potentissimo barone ed ivi sposata a Martino I il giovine figlio di Martino II duca di Monblanco fratello del re Giovanni d’Aragona. Egli vinto il partito oppositore di Chiaramonte ed Alagona potentissimi baroni nel 1392 entrò vittoriosamente in Palermo ove fu coronato, inaugurando un regno robusto e introducendo della legislazione, degli elementi che tendevano a migliorare lo stato politico ed economico del regno. Maria morì senza figli in Lentini nel 1402 in età di 39 anni, e dopo anni 14 di regno, succedendole come legittimo erede di casa d’Aragona Martino II il vecchio padre del vedovo marito di Maria, il quale lasciò governare il figlio Martino I. Questi sposò in seconde nozze Bianca figlia del re di Navarra, ma egli nel 1409 morì; e Martino II quindi riprese il regno lasciandone comechè re di Aragona il vicariato a sua nuora la vedova regina Bianca. Indi morto egli pure senza figli nel 1410 in Barcellona, con lui venne del tutto ad estinguersi l’antichissima e famosa casa aragonese dei Conti di Barcellona, che trae origine da Goffredo il Peloso. Questa casa regnò in Sicilia 127 anni e diede nove rè. Il suo stemma in Sicilia era uno scudo inquartato in croce di S. Andrea, il capo e la punta d’oro con quattro pali di rosso che è d’Aragona, ed i fianchi d’argento con l’aquila nera coronata che è Sveva di Sicilia; Coronareale
 
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