Famiglia d’una chiara ed antica nobiltà derivata dalla Mongrana di Francia, giusta quanto ne riferisce
Guglielmo Paradino e riporta il Mugnos. Fu
incominciata in Sicilia al dir di Villabianca
da Giammatteo Montaperto commilitone di
rè Ruggiero, il di cui figlio Giordano ottenne da detto rè il castello e le Raffe del vinto
saraceno Ali, d’onde il nome di Raffadali
feudo e titolo della famiglia Montaperto.
Dalla quale è tradizione esser derivato il glorioso s. Gerlando vescovo di Girgenti, che il
Villabianca non crede affermare per manco
di documenti. Frai personaggi illustri di essa meritano speciale menzione: Bartolommeo
valoroso capitano nella difesa di Mazzara
contro i francesi 1316 e capitano giustiziere di Palermo 1321; Nicolo nobile agrigentino
arcivescovo di Palermo 1380; Giovanni vescovo di Mazzara; Lamberto signore di molti feudi; Luigi consigliere di rè Martino 1397; Giangaspare erede e rappresentante l’illustre casa liberti; Antonio detto miles luogotenente del maestro giustiziere del regno
1431; Giovanni investito dello stato di
Raffadali 1453; Pietro deputato del regno e
pretore di Palermo 1524, che edificò la terra di Raffadali avendone ottenuto il privilegio di popolarla 1507, e l’altra di Montaperto 1523; Nicolo tré volte capitano giustiziere di Palermo 1545 investito de’ titoli di sua famiglia 1556; Giuseppe primo marchese di Montaperto 1587; Francesco investito 1628; Nicolo Giuseppe primo principe di Raffadali
1646 cavaliere di s. Giacomo della Spada
deputato del regno e pretore di Palermo
1654; altro Francesco investito 1682, capitano di Palermo in detto anno e pretore 1683;
Domenico deputato del regno, capitano di
Palermo 1689 e pretore 1690; Ottavio investito 1698, capitano di cavalleria, gentiluomo di camera di rè Vittorio Amedeo di Savoja, deputato del regno, capitano giustiziere di Palermo 1703 e pretore 1712;
Bemardo investito 1719, gentiluomo di camera, deputato del regno, capitano di Palermo 1732, e pretore 1743, il di cui fratello Antonino fu duca dLs. Elisabetta, gentiluomo di camera, ministro plenipotenziario presso la corte di Polonia, inoltre letterato di pregio e governatore della Pace di Palermo 1746; Salvatore investito 1765, gentiluomo di camera di rè Ferdinando I 1768,
cavaliere del s. Gennaro, e dell’ordine
gerosolimitano, tenente colonello de’ reali
eserciti, ed infine ministro plenipotenziario presso la corte di Danimarca 1773.
Segue la linea sino a Bemardo Montaperto e ‘Calascibetta ultimo principe di Raffadali, per la di cui morte tutti i titoli passarono in retaggio alla maggiore delle tré figlie
Antonietta.
Arma: diviso, nel 1° d’azzurro, con quattro sbarre d’argento, accompagnate da nove rose dello stesso (per Montaperto); nel 2° di rosso, con una mezz’aquila d’argento, movente
dalla partizione a destra; semipartito scaccheggiato d’azzurro e d’oro di cinque file (per Uberti); Mantello e corona di principe cimata da un cavaliere armato, tenente nella destra una lancia in atto di ferire, nella
sinistra lo scudo, il cavallo sellato, ed imbrigliato, galoppante nelle fiamme di rosso.
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