Famiglia nobile italiana, che il Baronio vuole fiorentina incominciata in Sicilia al dir di Mugnos, Minutolo e del Villabianca, da un Fiorello Morso, personaggio molto stimato da rè Ferdinando I di Castiglia da cui ottenne carico di visitatore degli
uffici regi, e ne’ suoi due nipoti Nicolo e
Giovanni die origine ai baroni della Favarella
di qùal titolo fu primo ad investirsi Brandimarte Morso linea che va a sterelire ne’ fratelli Domenico e Carlo Morso, ambi preti; ed ai principi di Poggioreale nel quale ramo fiorirono: un Giovanni barone di
Gibellina 1485; un Antonio barone come
sopra capitano di Palermo 1615; un Francesco marchese di Gibellina e primo principe
di Poggioreale 1643; un Gaspare investito
1650, cavaliere d’Alcantara; un Pietro investito 1660, cavaliere di s. Giacomo della Spada vicario generale e maestro di campo in tempo della guerra di Messina, ove sostenne con gran valore il castello e terra della Scaletta, pretore di Palermo 1680; un
Gianfrancesco investito 1720, essendo stato
capitano di Palermo 1694, poi pretore 1728,
colonnello negli eserciti di Spagna, governatore di Marsala, generale della squadra
delle galere del regno, generale di battaglia
sotto Carlo VI imperatore, commendatore
d’Alcantara, gentiluomo di camera di rè Carlo III ed in oltre barone” di Castellazzo,
Montelerose, Morrasini Donzelli, signore dell’Abbito, di Ravanusa ecc.
La linea si
estinse colla di lui figlia Stefania, moglie di
Luigi Naselli, conte del Comiso, nel di cui
casato passarono i sopradescritti beni e titoli. Non rimane tuttavia a perpetuare questa
illustre famiglia che un ramo cadetto diviso
tra Comiso e Terranova.
Arma: di rosso, con un braccio vestito di verde, movente dal capo, impugnante un morso di cavallo d’oro. Corona dì principe.
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