Antica nobile famiglia della città di Troina, ove si stabilì fin dall’epoca dei Normanni per un Filippo Cuzzaniti che intervenne da testimonio nella sentenza per il vescovo di Messina Roberto II e Gilberto Perollo, sottoscritta nel 1142 dal conte Simone e da Giorgio de Antiochia Magni Amiranti Insulae Siciliae sentenza riportata dal Pirri nelle notizie Sicilianensium Ecclesiarum a pag. 312.
Governò sempre negli antichi tempi la detta città di Troina un individuo di tal casa come riferisce l’Ansalone. Dopo di che ella trapiantossi in Messina ove fu meritamente ascritta alla nobiltà dell’ordine senatorio, dal 1590 figurando tra’ consulenti nobili concorrenti agli uffici della città sino a quell’epoca. Commendansi: un Filippo Cuzzaniti regio percettore del val Demone e capitan d’arme straordinario del regno come dal detto Ansalone; un Illuminato celebre teologo cappuccino commissario generale e visitatore in Spagna per la sua religione, morto 1656; e finalmente un Giuseppe senatore di Messina, distinto economista e geografo, dal Mongitore Biblioteca Sicula encomiato.
Arma: d’azzurro, con un braccio destro armato, impugnante un ramo d’albero di verde coronato all’antica d’argento; elmo di profilo ornato di pennacchi, come rilevasi dalla cappella di s. Pietro d’Alcantara della chiesa di s. Maria di Gesù nella città di s. Lucia, e dalle pruove fatte nell’ordine gerosolimitàno dal barone Giuseppe Galluppi Cuzzaniti di Messina.
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