Nobile famiglia di Genova ascritta nel libro d’oro di quella repubblica, ove occupò le cariche di anziano e prese gran parte nelle guerre combattute contro i Pisani, come riferiscono Ganducio e Federici scrittori cronisti di quei tempi, ed attesta il Villabianca nella sua Sicilia Nobile, citando una fede estratta da quel libro d’oro firmata dal cavaliere e segretario di stato di quella repubblica 1756, transuntata in Palermo per gli atti di notar Tinnaro 1756.
Primo a trapiantarla in Palermo fu Lorenzo Celesia verso l’anno 1650; era egli figlio di Giambattista e Maria Celesia, come da un atto in notar Bivona 1664.
Fiorirono: il di lui figlio Gaetano, r. maestro notare del senato della città di Palermo; altro Lorenzo r. maestro notare e primo marchese di Santantonino per concessione dell’imperatore Carlo VI 1733; altro Gaetano r. maestro notare e governatore della nobile compagnia della Pace 1781; un 3° Lorenzo r. maestro notare; un 3° Gaetano r. maestro notare, ed indi consigliere d’Intendenza di Palermo 1844; un 4° Lorenzo che dedicossi alla Storia Naturale di Sicilia, socio di varie accademie scientifiche, lasciato avendo dei manoscritti di non lieve importanza.
Da lui il vivente marchese Gaetano Celesia e Setajolo, cavaliere della Corona d’Italia, bravo agronomo e distinto orticoltore, non che socio di varie accademie scientifiche e letterarie. Infine questa famiglia vanta tré abati cassinesi, tra’ qual degno di speciale menzione il vivente monsignor Michelangelo Celesia, già vescovo di Patti, ed oggi arcivescovo di Palermo, uomo zelante, energico, ed assai dotto in materie ecclesiastiche, avendo nel 1870 seduto nel Concilio Vaticano.
Arma: d’azzurro, con albero di ciriegio al naturale, sinistrato da leone d’oro coronato all’antica, accompagnato da cinque stelle d’argento situate in orlo.Corona di marchese. |
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