Famiglia, come dice
Mugnos, oriunda francese, della quale primo a segnalarsi fu un Enrico, figlio di Rinaldo cavalier francese della schiatta di rè
Pipino. Si sa che detto Enrico con duemila
fanti recatesi nel 1249 alla spedizione di
Damiata cinta d’assedio da’ francesi, sotto
quelle mura vi fé prodigi di valore; perocché
salitevi il primo la prese d’assalto. Fu per
questo che la villa di Schir nel ducato di
Borgogna da rè Luigi il santo si ebbe; con
assumere il cognome di Scalamber, conquistatore della muraglia, e con aggiungere al
giglio antico stemma di famiglia, la scala
d’oro. Ricordasi con onore in Sicilia un
Filippo, che da rè Carlo d’Angiò grossi poderi, rendite e poi la carica di vicario generale in vai di Pachino ottenne, ivi fondando
sua famiglia. Fu poscia creato giustiziere,
barone, e castellano di Sortine. Fiorirono in
oltre: Martino barone di s. Giuliano 1387,
senatore in Siracusa 1414; Simone barone
del Casale; Giovanni cappellano del rè cattolico, abbate di s. Maria della Terrana ed
inquisitore del Regno; Sebastiano barone di
Serravalle, Gazzi e Poggi crosso 1506 con
castello; Alfìo barone delli Pozzilli 1523;
Matteo regio consigliere, barone delli Pozzi,
Margi e Torretta con mero e misto Impero,
non che dell’Arbiato e di Verbo in Caudo
1536, capitandarme a guerra d’Agosta 1557.
Arma: inquartato; nel 1° e 4° d’azzurro, con una scala d’oro alta in palo, sormontata da
un giglio del medesimo; nel 2° e 3° con 15
punti di scacchiere d’oro e di rosso. Corona
di barone.
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