II Mugnos sull’autorità di
gravi scrittori riferisce essere originaria
alemanna questa nobile e distintissima famiglia, imperciocché un prode cavaliere
Aldizzone de Esclafan villa sulla riva del
Danubio ai servigi dell’imperatore Carlo
Magno passò in Italia, ed in compenso n’ebbe talune ville e castelli in Lombardia. Indi
un suo discendente Giovanni Sclifano o
Scialano, capo d’una colonia di Longobardi,
venne in Sicilia a’ servigi di rè Guglielmo
detto il malo, e fattosi nella congiura di Matteo
Bonelli difensore della vita di detto rè n’ebbe
in guiderdone il castello Megerio e suoi annessi. Da costui un Goffredo, che appare stabilito in Lentini, ove fondò un monastero; il
di cui figlio Giacomo per follia fu esiliato
1194, e passò in Lombardia. Fiorirono intanto: un Matteo 1° conte di Ademò 1303, conte
e signore di Sclafani 1330, signore degli stati
di Centorbi, Ciminna e Chiusa, potentissimo
barone di quel tempo e rivale ai Chiaramente,
morto 1354, avendo edificato in Palermo il
magnifico palazzo 1330 divenuto grand’ospedale ed oggi quartiere militare della
Trinità, la chiesa e monastero di s. Chiara
1341 di provenienza Termine, la chiesa di
sant’Agostino e quella di s. Nicolo dell’Albergaria. Per mancanza di prole maschile la
linea si estinse, ed i beni e titoli passarono in
casa Moncada.
Levò per arme: partito; di nero e d’argento, con due grue dell’uno nell’altro. Corona di
conte. |
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