Da un Accursio Statella 1326, della famiglia Statel di Francia appartenente a’ duchi di Borgogna, proviene a quanto ne pensano gli scrittori di cose nobiliarie sicule, quella non poco illustre di Sicilia. Ricordiamo intanto con distinzione: un Gletto Statella
carissimo a rè Roberto di Napoli dal quale
ottenne conferma dello stemma gentilizio di
sua famiglia che era quello de’ conti Statella
anticamente duchi di Borgogna; un Arrigo signore di Castania e della Limina; un Francesco gran siniscalco del regno; altro Francesco barone del Mongiolino, gran siniscalco del regno, capitano giustiziere di Catania, barone di Spaccafomo e di altri feudi, che rinunziato il mondo si fece gesuita; un 3° Francesco, XX conte di Statella, VI gran siniscalco del regno e primo marchese di Spaccaforno
1598; un Antonio investito dei detti Stati 1626,
governatore della nobile compagnia della Pace
1636 e pretore di Palermo 1643; un 6° Francesco primo principe di Sabuci (Montegrifone), primo principe di Villadorata e capitano giustiziere di Palermo 1702; un 2° Antonio, investito 1711, già governatore della compagnia della Pace 1705; un 7° Francesco, marchese di Spaccaforno, investito 1732,
principe di Villadorata e di Sabuci, signore
delle r. Segrezie di Taormina, barone de’ feudi
di Mongiolino, s. Cataldo, della Fusca, Casalvecchio, delli Servi e della Sposa, Pietrarossa, Colle Soprana e Sottana, Callura, Cannata, Tamburello, Li Cogni, Graffolongo, s. Basilio, delle Marine della Morza, e di s. Maria del Focallo, XXVI conte Statella, XII
gran siniscalco del regno, gentiluomo di camera con esercizio, cavaliere del san Gennaro e dell’ordine gerosolimitano, brigadiere dell’esercito; un 8° Francesco, principe di Cassaro, gentiluomo di camera, segretario di stato del ministero di giustizia, fregiato del s.Gennaro e del s. Ferdinando, luogotenente e capitan generale del regno di Napoli 1810, consigliere di stato, e maggiordomo maggiore; un 3° Antonio, principe di Cassaro ambasciatore alla corte di Torino 1816, a quella
di Spaglia 1827, di Vienna ministro d’affari
esteri in Napoli 1840, presidente del ministero 1859, gentiluomo di camera, grande di Spagna, di prima classe, gran croce degli ordini di s. Ferdinando, s. Gennaro e Francesco I di Napoli, della santissima Annunziata di Sardegna, del Toson d’Oro e di Carlo III di Spagna, del s. Stefano d’Ungheria ec. un
Giovanni, tenente generale, comandante la r.
piazza di Napoli; un Enrico ed un Giuseppe
marescialli di campo; un ultimo Francesco,
marchese di Spaccaforno, principe di Cassaro
ec. gentiluomo di camera, consultore di stato, direttore del ministero di Sicilia, commendatore dell’ordine di Francesco I, cavaliere
del s. Gennaro, e dell’ordine gerosolimitano,
per la di cui morte tutti i titoli passarono al
fratello Cesare, il quale essendo rimasto celibe viene oggi la rappresentanza di questa
illustre famiglia a cadere in persona di Pietro
Statella e Moncada principe di Mongiolino,
lasciato erede di tutti i beni del cennato ultimo Francesco di lui fratello.
Arma: inquartato; nel 1° e 4° di oro con un’alabarda d’argento, manicata di nero; nel 3° e 4° di rosso con un castello d’oro. Corona e mantello di principe.
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