Questa famiglia secondo il Rossi teatro della nobilità d’ Europa, è di Origine francese per un Falcone eletto arbitro di una quistione tra Luigi re di Francia detto il Santo, e suo fratello re di Napoli nel 1249.
Ella si stabilì in Messina come attesta il Bonfiglio nella sua Messina, sin da’ tempi normanni.
Noi quindi non facciam caso ne dell’Ardoino di cui parla Mugnos, ne di quello marchese d’Ivrea 1010, né dell’altro re di Torino nel tempo de Longobardi, perché non siciliani.
Ma per come riferisce l’Anzalone nel libro de sua familia, ella possedette le baronie di Venetico, Longarino e Maggazzà.
Il Villabianca sulle tracce dello stesso Bonfiglio assicura essere una famiglia nobilissima di Messina, colà stabilita sin dal tempo de’ Normanni, avendo avuto molti senatori.
Vanta dei porporati, de’ cavalieri gerosolimitani, de cavalieri del Toson d’Oro.
Un Andrea fu carissimo a Carlo V essendo stato incaricato di molte ambasciate in Fiandra Spagna ed altrove; fu presidente nel R. Patrimonio e consultore del regno.
Ebbe la baronia e il castello dell’ Oliveri. Un altro Andrea nel 1603 fu capitan generale del distretto di Messina per cagione de Turchi, ed altre cariche si ebbe. In fine questo ramo si estinse nei principi di Alcontres e ne’ marchesi di Soreto. Intanto nel ramo secondario dice lo stesso Villabianca nell’appendice della Sicilia Nobile, fuvvi un Giuseppe Ardoino e Rocca fratello di Pietro che fu l’ultimo principe di Alcontres. Costui fattosi chiamare marchese di Roccalumera sostenne cariche di senatore in Messina 1759 e 1769.
Armasi giusta gli autori concordi: campo diviso, nel 1° d’argento, con una aquila nera coronata; nel 2° d’azzurro con un leone d’oro coronato, accompagnato da una mezza luna d’argento situata nel fianco destro dello scudo, e da una stella d’oro con sei raggi nel fianco sinistro.
Corona di principe.
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