L’Ansalone, il Beltrani, il Zazera e Ferrante della Marra parlano a sufficienza dello splendore di questa illustre famiglia detta in Firenze dei Conclubetti marchesi d’Arena.
Secondo Mugnos si reputa progenitore in Sicilia un Federico Arena, che passò da Aragona in Napoli a’ servigi di re Manfredi, il quale gli
diè a reggere la Calabria e poi la Sicilia.
Figlio di Angiolo, pronipote di Federico fu Girolamo, nome celebre ne’ fasti di Sicilia, che dopo aver percorso le più splendide cariche giudiziarie ed acquistatovi rinomo di sommo giureconsulto come riferisce il Diblasi, compì sua carriera nel posto di Primo Consultore del Re sopra gli affari di Sicilia, non che Consigliere Decano del R.Consiglio di S. Chiara di Napoli, ove morì nel dicembre 1747.
Intanto per diploma di Carlo III Borbone fu nel 1758 decorato del titolo di marchese. Ebbe due figli, Giuseppe che percorse con plauso la carriera della magistratura, essendo morto in Palermo col carico di Consigliere togato dei Supremo Magistrato di Commercio, ed Elisabetta che sposato avea Carlo Mortillaro barone del Ciantro; ella rimase perciò unica erede e rappresentante la famiglia Arena.
Or da costei con diploma del 9 gennaro 1754 dello stesso re Carlo fu ottenuto potersi il detto titolo di marchese trasferire alla cennata famiglia Mortillaro, chiamandola preclarissima.
Per lo che ne investì il di lei figlio Antonino e suoi successori, con fregiarsene ed imporlo a sua scelta su quel feudo attuale o futuro che gli andasse a genio: ed Antonino per riverenza all’avolo l’impose sulla Villa Arena, che era la delizia del suo fondatore Girolamo.
Armasi secondo Mugnos: campo azzurro con un monte d’argento, sormontato da un leone d’oro.Corona di marchese.
Di quest’arme fece uso la famiglia Arena come si osserva
nei preziosi mobili di ebano e madreperla,di proprietà oggi del marchese Mortillaro di
Villarena.
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