II Mugnos, sull’autorità di Gerardo scrittore padovano, fa provvenire questa famiglia dalla nobilissima Orsini di Roma.
Indi si disse Orsilea abitando in Venezia, ove diede de’ Dogi, e poscia in Benevento da dove la trasferì in Sicilia un Matteo Orsileo a’ servigi dell’infante Federico. Si stabilì in Lentini nominandosi Beneventano venendo ascritta a
quella maestra de’ nobili. I di lui figli Antonio e Camillo furono eletti capitani, ed avendo valorosamente combattuto contro i Francesi che infestavano quelle marine, ottennero da’ rè de’ feudi, cioè Antonio il Burgio, Mangini con le Saline, e Biscari; e Camillo quelli di Trefileti, Capopassaro, e Balgarano.
Un Giulio fu segretario della regina Elisabetta, moglie di Pietro II, e n’ebbe il feudo di Burfusina oggi Pagameli, che poi perdè per ribellione; un Matteo fu barone del Bosco per la moglie Vincenza Falcone; un altro Matteo barone di detti feudi e capitano giustiziere. Intanto la linea de’ detti baroni del Bosco a continuato in Siragusa sino al vivente Matteo, cavaliere gerosolimitano, e gentiluomo d’entrata de’ rè Ferdinando II, e Francesco II. Commendasi infine il di lui fratel cugino Ferdinando Beneventano, generale di molta vaglia coraggio e fedeltà nell’armata napolitana, avendo preso gran parte negli avvenimenti del 1860 in difesa del trono delle due Sicilie.
Fa per arme: campo d’oro con tré monti di verde, sormontati da un leone ed un orso di rosso affrontati.
Corona di barone.
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