Il d’Amico nel suo Dizionario Topografico di Sicilia ci dà notizia di un Antonio Favara ch ebbe la baronia di Godrano nel 1681. Rammenta poscia una Teresa Favara contessa di Sinopoli, che nel 1757 fiorì unitamente al marito alla corte di Carlo II re di Napoli. Sono poi a ricordarsi: un fra’ Bernardo, che nel XVII secolo secondo scrive il Pirri, si rese illustre per le sue dottrine e per virtù; una Maria che legò una parte delle sue ricchezze in beneficio delle donzelle orfane di Salemi, come attesta il Passalaqua; Simone ed Onofrio, che dedicatisi a severi studi di agricoltura, si segnalarono per i vantaggi da loro apportati alle industrie agricole e commerciali: un Vincenzo deputato al parlamento nel 1874, e padre di Maria duchessa dall’Arinella; un Vito commendatore dell’ordine Mauriziano, ed ottenne con decreto ministeriale de’ 3 aprile 1874 riconoscimento del suo stemma gentilizio che è: di azzurro a due leoni d’oro affrontati al tronco di un pino al naturale, sdradicato e sostenuto dalle radici di esso pino, questo sormontato da due stelle di sei raggi di argento ordinate in fascia nel capo.
Elmo di acciaio liscio, chiuso, posto in pieno profilo verso destra, ornato di cercine e svolazzi d’oro, d’argento e d’azzurro.
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