II primo che di questa antica e nobilissima famiglia catalana ci presentano le patrie istorie è Ubertino La Grua, barone del castello di Palagonia, consigliere di rè Martino, viceré nel Val di Mazzara e gran giustiziere del regno.
Commendansi i di lui fratelli, Antonio La Grua castellano della città di Caltagirone e suo castello per privilegio di rè Martino il giovine 1406, Giovanni grande almirante del regno 1420, Giacomo consigliere e regio milite 1429, e Francesco maestro giurato della camera reginale 1454.
Il prenarrato Ubertino si ebbe una figlia a nome Ilaria, che nel 1408 sposò Gilberto Talamanca uno de’ grandi della Catalogna venuto in Sicilia co’ Martini e colla regina Maria, perlochè fu governatore di Termini. Da lui un Ubertinello TalamancaLa Grua istituito dal nonno erede universale coll’obbligo di assumere il cognome e l’arme della famiglia La Grua con uno strettissimo fidecommesso agnatizio primogenitale, come rilevasi da un transunto che si conserva negli atti di notar La Muta di Palermo.
Ne venne una serie d’illustri personaggi come un Vincenzo primo principe di Carini 1622, deputato del Regno, e ben quattro volte pretore di Palermo 1634; un Cesare duca di Villareale 1679, tré volte pretore di Palermo
e di altre cariche fregiato; un 3° Antonio principe di Carini; un Vincenzo investito del detto titolo il 1682, gentiluomo di camera di rè Vittorio Amedeo di Savoja, capitano giustiziere, e due volte pretore di Palermo 1706; un Antonino investito 1749 essendo stato capitano giustiziere e pretore di Palermo 1732; un 2° Vincenzo investito del marchesato di
Regalmiti 1761, e del titolo onorario semplice di duca delle Grotte 1765, governatore del
Monte di Pietà 1765, e pretore 1771; un Antonino capitano giustiziere come sopra 1769, cavaliere adorno di letterali studi, il di cui fratello Michele rifulse cavaliere gerosolimitano, esente delle guardie del Corpo, col grado di colonnello, e gentiluomo di Camera in Ispagna 1766; altro Antonino ambasciatore alla Corte Britannica, gentiluomo di camera di rè Ferdinando II, cavaliere del s. Gennaro e di altri ordini equestri insignito,
padre del vivente principe di Carini Cesare La Grua, che da ufficiale dell’armata francese tanto si è distinto nelle guerre combattute in Africa, nel Messico, e nelle recenti memorande battaglie franco-prussiane; oggi dimessosi.
Arma: partito; nel 1° diviso innestato merlato d’oro e azzurro, una grue al naturale con la sua vigilanza (per La Grua) ; nel 2° lozangato di oro e d’azzurro (per Talamanca). Elmo e corona di principe. |
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