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VoceFamiglie Nobili – Padiglione -> Purpagnano Patti
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Blasone – famiglia Patti Visto: 357
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Patti

Origine -> Descrizione – famiglia Patti Visto: 339
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Famiglia di antica e chiara nobiltà della città di Messina, dice Mugnos originata da Anfusio cavaliere greco, signore dei castello di Sterope, il quale nell’anno 892 ivi fortemente dall’almirante de’ Saraceni assediato si arrese a patti, che non furono poscia mantenuti. Epperò l’Anfusio ciò prevedendo ricevuto avea in ostaggio il figlio del principe saraceno Vendecair; ed uscito co’ suoi da quel forte, giusto nel sito ove è oggi la città di Patti, venne da quei barbari assalito; del che bravamente difendendosi nell’ira strangolò il giovine ostaggio a vendetta de’ non osservati patti. Ei fuggì ricoverandosi entro una fortezza, ma raggiunto infine fu da essi barbaramente ucciso. Quel sito, come dicemmo, veinne a concorrenza de’ Saraceni estesamente edificato e quindi a perpetua memoria di vendetta chiamato de’ Patti. La città poi si accrebbe per le rovine dell’antica Tindaride e dell’antica Sterope di già distrutta. La famiglia fu anche detta de’ Patti a tal riguardo. Di essa fiorirono: un Ansaldo, figlio d’Anfusio che membro della commissione assicurò al conte Ruggiero l’esibito acquisto dell’isola di Sicilia; un Riccardo straticoto di Messina 1137; un Luzio uno de’ capi congiurati del Vespro, ricevuto avendo la sovraintendenza delle città di Naro e Girgenti, perlocchè unitamente ai suoi due figli Giannicolò e Pellegrino da Federico II 1325 fu creato barone. Il Pellegrino intanto la foresta di s. Giorgio, Grassetta, Porta di Traina, la gran foresta di Signi e quella di Lucia si ebbe. Un Ansaldo fu uno dei primi baroni di Messina ai servigi di rè Ludovico II, il di cui figlio Nicolo signore della terra della Scaletta, della foresta di Traina, di Attilia e Guidomandri; un Giovanni signore del feudo della Placa in Troina; un Anselmo ottenne il casale di Piazza; un Bartolomeo fu due volte senatore di Messina acquistando Mamula ed Agriato in Calabria, non che la baronia della terra di Linguagrossa in Sicilia; uno Scipione cavaliere gerosolimitano un Andrea tré volte senatore e principe de cavalieri della Stella; un Donnizio giudice della Gran Corte; un Ansaldo barone di Belvedere, tré volte senatore; un fra’ Italiano cavaliere di Malta 1492, ed altri. Arma: diviso, di rosso e d’oro, ed una sbarra d’azzurro, attraversante sul diviso. Corona di barone.
 
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