Da tutti gli autori nobiliari sicoli concordi e specialmente dall’Inveges rileviamo che non potendo tener conto di sua provenienza da Francia e quindi di molte sue diramazioni in Italia, bisogna rispetto a noi limitarci a quella di Costantinopoli, da dove in Messina secondo il Lascaris pervenne.
Nel 1316 è notevole un Gregorio de Gregorio giudice di detta città, poi giudice di G. Corte, avendo avuto infeudum per se et suos conceduto il peso della statera; un Mario Gregorio distinto giurato 1351; un Perrone portulano 1357; un Orlando ebbe il carico di castellano di Matagrifone 1364. Epperò da Gregorio giudice emanarono 7 generazioni, ove oltre a’ precedenti troviamo un Tommaso miles investito dei censi demaniali ìnfeudum per ragion di dote della moglie 1416, un dottor Giovanni giudice 1484, un Pietro anche giudice 1504, maestro notaro della corte straticotiale 1507, protonotaro del regno e vicario generale di Sicilia 1512, uomo ricchissimo, avendogli l’imperatore Carlo V confirmato la baronia ed i feudi di Pietro d’Amico 1526, come ancora a’ suoi eredi le segrezie di Patti e Castroreale 1534. Costui coll’occasione del trasferimento della detta R.G.Corte in Palermo fermò sua stanza in questa città, ove il di lui figlio Giampietro ingrandì il casato; fu egli capitandarme a guerra pel regno e vicario generale del vicere De Vega 1550, maestro portulano del regno 1554, tesoriere del regno 1556, e protonotaro del regno sostituto 1574. Da lui un Carlo, e da costui un Pietro di Gregorio e Buglio barone di Tremisteri e primo duca di questo stato per concessione di Filippo IV 1647, fu egli cavaliere di San Giacomo della Spada, reggente in Madrid il Supremo Consiglio d’Italia, e presidente luogotenente di Maestro Giustiziere in Sicilia, la di cui unica figlia Antonia sposò un Francesco Rizzari da Catania barone di s. Paolo.
Questa famiglia formò vari rami: 1° i marchesi di Poggiogregorio, essendo stato primo ad investirsi di tal titolo 1663 un Carlo Gregorio governatore della nobile Compagnia dei ss. Apostoli di Messina 1634-60, e senatore di detta città 1671; quali cariche occuparono in seguito i suoi discendenti. 2° I marchesi di Valle Santoro e di Squillaci in Calabria, essendo stato il primo ad investirsi di questi titoli Leopoldo de Gregorio patrizio messinese, cavaliere del s. Gennaro, e dell’Aquila Bianca di Polonia, tenente generale ed ambasciatore presso la serenissima Repubblica di Venezia, padre degl’illustri Francesco marchese Trentino e principe di s. Elia, gentiluomo di camera, e cavaliere di s. Giacomo; Giuseppe marchese Gregorio cavaliere di s. Giacomo, capitan generale e governatore di Barcellona, dell’Estremadura, e dell’Andalusia; Giovanni cardinal di Santa Chiesa, ed archimandrita in Messina; e Girolamo brigadiere dell’esercito, governatore della Piazza di Siracusa. 3° I marchesi de Gregorio del S. R. I. residenti in Palermo, ne’ quali commendansi: un Giovanni senatore di Palermo 1750; ed un Camillo investito del titolo di marchese del Parco Reale 1765, maestro razionale di Cappa e Spada del Tribunale del R. Patrimonio, e cavaliere dell’ordine gerosolimitano.
Arma: partito, innestato, merlato d’argento, e di nero di sei pezzi.
Corona di marchese.
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