(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(3) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(1) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
(2) |
|
Giampiccolo |
|
Visto: 665 |
Voti: 7.75 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Barone di Carnisella. Ultimo possessore Antonio (1806).
Famiglia del secolo XVIII. |
|
Goyzueta |
|
Visto: 644 |
Voti: 7.75 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Nobile. Deliberazione della Commissione dei titoli di nobiltà (1839).
Famiglia originaria della Spagna, passata in Napoli e poi in Palermo.
Arma: di rosso, al cervo passante d’argento. |
|
Grimaldi |
|
Visto: 674 |
Voti: 7.75 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Coi titoli di Principe Barone di Serravalle Barone di Xiruni Barorte di Delia Signore di Rundello o S. Giovanni Signore di Buon Cappello o Piombo nel 1900, e Barone del Bosco nel 1901, fu riconosciuto Antonino di Enrico, di Antonino.Figli Enrico e Salvatore.
Col titolo di Barone di Calamensana fu riconosciuto nel 1903 Federico, di Giovanni, di Vincenzo. Figli: Vincenzo ed Enrico-Clemente. Figli di Vincenzo:Raffaele e Federico
Coi titoli di Marchese di Terresena. Barone di Fegolto o Bruchito. Barone della Volta della Monaca. Barone di Remorsura. Barone di Milocca. Signore di Benesiti e Signore di Catalauso fu riconosciuto nel 1908 Mario, di Baldassare, di Gaetano. Figli: Baldassare, Emilia, Enrico, Francesca Paola e giovanna, Figli di Baldassare: Mario, Rachele e Giambattista. Sorella: Concetta.
Col titolo di Barone di Geracello fu iscritto, perchè già riconosciuto bel 1858 e 1860, Giuseppe Maria, di Vincenzo, di Sebastiano.
Il titolo di Barone di Nixima, Montagna e Regia Corte fu rinnovato nel 1907 a Vincenzo di Antonino, di Enrico, il quale fu anche riconosciuto Nobile dei Principi il titolare è oggi il figlio di lui Enrico.
Originaria di Genova, questa famiglia si ritrova in Sicilia sin dal secolo XIV.
Dimora: Catania, Salerno, Enna e Modica.
Arma: inquartato al 1° e 4° d’oro all’aquila di nero coronata dello stesso, linguata di rosso; nel 2° e 3° fusato in palo di rosso e d’argento. Cimiero; l’aquila di nero coronata d’oro. Motto: DEO IUVANTE.
Un ramo di questa famiglia aggiunge sul tutto; d’azzurro a tre gigli d’oro. Supporto: l’aquila bicipite all’imperiale. Cimiero: un monaco nascente, impugnante una spada con la destra.
Un altro ramo arma: fusato in palo di rosso e d’argento. Cimiero: l’aquila di nero coronata d’oro. Motto: DEO IUVANTE.
Libro d’Oro della Nobiltà italiana. |
|
Guastella |
|
Visto: 643 |
Voti: 7.75 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Col titolo di Barone del Piano del Grillo fu riconosciuto nel 1900 Ernesto , di Gaetano, di Serafino. Figlio: Gaetano. Figli di lui: Ignazia ed Ernesto.
Famiglia della seconda metà del secolo XVIII.
Dimora: Chiaromonte Gulfi.
Arma: d’azzurro, alla campagna mareggiata d’argento, con 1’avambraccio vestito di rosso uscente in banda dal mare verso sinistra, ed indicante con la mano di carnagione, una stella d’argento posta nel cantone destro del capo.
Libro d’Oro della Nobiltà Italiana. |
|
Gagliardo |
|
Visto: 647 |
Voti: 5.5 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Signore di Carca. Signore di Cottonaro. signore di Carpinello. Ultimo investito Giovanni Gerlando (1797 e 1788).
Famiglia di Polizzi del secolo XVII.
Arma: d’argento al leone d’oro sormontato da tre stelle dello stesso, ordinate in fascia. – Alias: d’azzurro, al leone d’oro accompagnato da settte conchiglie dello stessso. |
|
Galifi (Alifia Alifi) |
|
Visto: 585 |
Voti: 5.5 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Barone di Ranciditi o Ricalciditi. Ultimo investito Francesco (1773).
Famiglia di origine greca fiorente in Messina sin dal secolo XI.
Arma: d’oro, all’elefante di nero fermo e guardante i raggi della luna d’argento orizzontale a destra. – Alias: d’oro, all’elefante passante sulla pianura erbosa al naturale e sormontato da un sole di rosso orizzontale destro. |
|
Galletti |
|
Visto: 590 |
Voti: 5.5 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Coi titoli di Barone di S. Rosalia e Ciancimino e di Nobile fu riconosciuto nel 1907 Sebastiano, di Letterio, di Sebastiano. Figli: Letterio, Giuseppe, Gaetano e Marianna. Fratelli: Silvestro e Giulio.
Principe di Fiumesalato. Marchese di S. Cataldo. Ultimo investito Salvatore (1794), Principe di Soria, Marchese di S. Marina, Barone di Castania. Ultimo investito Giovanni (1803).
Originaria di Pisa, questa famiglia si stabilì in Palermo verso il 1500.
Dimora: Messina.
Arma: d’azzurro, alla fascia d’ oro accompagnata in capo da un’ aquila rivoltata, in punta da una quercia nodrita nella pianura erbosa, addestrata da un galletto ardito e rivoltato al naturale e sinistrata da una corona d’oro. – Alias: d’oro, all’albero di quercia al naturale addestrato da un gallo di nero, crestato, beccato, barbato ed armato di rosso, sormontato da un’aquila spiegata di nero. – Alias: di oro, alla quercia sradicata al naturale, addestrata da un gallo ardito del suo colore.
Libro d’Oro della Nobiltà Italiana. |
|
Genuardi |
|
Visto: 619 |
Voti: 5.5 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Col titolo di Barone di Molinazzo fu riconosciuto nel 1903 Antonino , d’Ignazio, di Gerlando. Figli: Ignazio, Gioacchino, Giuseppe , Luigi, Romolo, Gerlando e Anna Maria in Ferrara. Figli d’Ignazio : Antonino, Margherita e Vito. Figli di Gioacchino: Maria, Marianna, Adele e Antonino. Figlia di Giuseppe : Maria. Fratelli di Antonino : Gerlando , Adriana in Chiaramonte Bordonaro, Vincenzo e Maria Stella . Figli di Vincenzo: Ignazio e Giuseppe.
Famiglia originaria di Agrigento del secolo XIX.
Dimora Palermo.
Arma: d’azzurro a due gambe di carnagione, destra e sinistra, rovesciate ed uscenti da una fiamma al naturale.
Libro d’Oro della Nobiltà Italiana. |
|
Gravina |
|
Visto: 633 |
Voti: 5.5 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
I titoli di Principe di Montevago e di Duca di San Michele furono rinnovati nel 1903 a Pasquale, di Gaetano, di Pasquale. Figli: Gaetano e Pietro.
Il titolo di Principe di Comitini e S. Maria d’Altomonte fu rinnovato nel 1911 a Gaetano, di Luigi.
Col titolo di Nobile fu riconosciuto nel 1904 Emanuele, di Pasquale, di Emanuele. Fratelli: Paolo, Federico, Saverio, Salvatore, Giacomo e Antonia. Figli di Paolo: Pasquale e Michele. Figli di Saverio: Pasquale, Salvatore e Giuseppa.
Con lo stesso titolo di Nobile qual díscendente da Giacomo (1661), fu iscritto Enrico, di Vincenzo, di Enrico. Fratelli: Concetta, Anna, Francesco di Paola ed Emidio.
Fu pure iscritto Giuseppe, di Vincenzo, di Enrico. Figli: Carlo Emanuele e Salvatore. Figli di Salvatore: Giuseppe, Carlo, Carmela, Luigi ed Elvira.
II titolo di Marchese fu concesso nel 1889 a Luigi, di Francesco.
Marchese di Cadera. Ultimo possessore Girolamo (1828). Principe di Rammacca. Barone di Marrabino. Barone del Pozzo. Barone di Colugno, Suvarita, Lo Cugno Cachimo, Albano Perrotta e Lonasco. Ultimo investito Ottavio (1787).
Famiglia stabilita in Sicilia nel secolo XIV e che vanta discendere dai Conti di Gravina di Napoli di origine normanna.
Dimora Palermo Catania e Caltagirone.
Arma: spaccato: al 1° d’azzurro, a due bande d’oro accompagnate nel punto sinistro del capo da una stella a 10 raggi d’ argento; nel 2° d’ azzurro, alla banda scaccata di due file d’argento e di rosso. Cimiero: un uccello gaipa di bianco. Motto: SPERO. A1 ramo Comitini fu riconosciuto: partito: al 1° di Gravina, che è spaccato: a) d’azzurro, alla gemella d’oro in banda, accompagnata in capo da una stella di 10 raggi d’ argento; b) d’ azzurro, alla banda scaccata di due file, d’ argento e di rosso; al 2° di Massa, che è di rosso, al leone tenente una mazza d’armi, il ~utto d’oro. – Il ramo dei Marchesi Gravina arma: d’oro, spaccato da un fletto di nero: nel 1° alla gemella in banda sinistrata da una stella di 10 raggi, il tutto d’azzurro, nel 2° alla banda scaccata d’azzurro e d’argento. Motto: SPERO.
Libro d’Oro della Nobiltà Italiana. |
|
Grua La (La Grua Talamanca) |
|
Visto: 629 |
Voti: 5.5 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Coi titoli di Principe di Carini Duca delle Grotte Marchese di Regalmici e Sìgnore dì Terrasini fu riconosciuto nel 1904 Rodolfo, di Cesare, di Antonio.
La famiglia Talamanca, originaria della Catalogna, passò in Sicilia nei primi del secolo XIV. Gilberto Talamanca sposò Ilaria La Grua, erede del feudo di Carini, con 1’obbligo di anteporre al proprio il cogrtome La Grua.
Dimora: Palermo e Parigi.
Arma: artito: nel 1° spaccato, innestato, merlato d’oro e di rosso, attraversato da una grù con la sua vigilanza al naturale (La Grua); nel 2° losangato d’oro e d’azzurro (Talamanca).
Libro d’Oro della Nobiltà Italiana. |
|
Guccia |
|
Visto: 594 |
Voti: 5.5 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Col titolo di Marchese di Ganzaria qual discendente da Giovan ‘Battista (1812), fu iscritto Giovan Battista , di Salvatore, di Giovan Battista, e riconosciuto nel 1901 col titolo di Nobile dei Marchesi di Ganzaria Giovan Battista , di Gìuseppe, dì Giovan Battista.
Famiglia palermitana della fine del secolo XVIII.
Dimora: Palermo.
Arma: d’azzurro, alla campagna mareggiata, sostenente una conchiglia bivalva sormontata da otto gocce 3, 2, 2, 1, accostaste da due stelle di 7 raggi, il tutto d’ argento.
Libro d’Oro della Nobiltà Italiana. |
|
Guggino |
|
Visto: 631 |
Voti: 5.5 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Col titolo di Barone del Guasto fu riconosciuto nel 1904 Francesco, di Giuseppe, di Onofrio. Figli di Carmelo, di Onofrio: Antonio, Giuseppe, Gioacchina e Salvatore. Figli di Giuseppe: Carmelo e Giuseppe.
Famiglia del secolo XVIII originaria di Bivona.
Dimora: Palermo e Bivona.
Arma: spaccato semipartito, al 1° d’azzurro, all’albero al naturale accostato da due braccia, destro e sinistro, armati al naturale, con le mani di carnagione uscenti dai fianchi dello scudo, quella di destra in banda, 1’altra in sbarra; 1’albero sormontato da tre stelle di 8 raggi d’ oro ordinate in fascia; al 2° d’ azzurro, alla gallina ferma sopra la pianura erbosa, sinistrata da un albero nodrito nella stessa pianura, il tutto al naturale; al 3° d’argento, a tre pali d’ azzurro.
Libro d’Oro della Nobiltà Italiana. |
|
Gamelin |
|
Visto: 614 |
Voti: 5 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Col titolo di Conte fu iscritto Romualdo, di Prospero, di Pietro, qual successore di Gaspare, cui il detto titolo era stato riconosciuto nel 1895. – Fratelli: Luigi, Eugenio, Francesca Paola, Giulia e Rosalia.
Famiglia di origine francese, alla quale il suddetto titolo pervenne da casa Manzone nel secolo XIX.
Dimora: Palermo.
Arma: di rosso, allo scaglione d argento, accompagnato in capo da due rami di quercia al naturale, decussati, ed in punta da un piattello (gamella) d’oro.
Libro d’Oro della Nobiltà Italiana. |
|
Gatto |
|
Visto: 608 |
Voti: 5 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Col titolo di Nobile trovansi inscritti Antonino, di Giuseppe, di Placido, coi figli Giuseppe e Rosa, e Giuseppe, di Francesco, di Giuseppe, ciò in seguito alla iscrizione della detta famiglia alla «Mostra Nobile» di Messina (1807).
Famiglia messinese del secolo XVIII, probabilmente originaria di Malta, dove era già feudataria sin dai tempi di re Martino.
Dimora: Messina.
Arma: d azzurro, a tre fasce d’oro ondate e abbassate, la prima sostenente un gatto d’argento rivoltato, sormontato da tre stelle dello stesso ordinate in fascia. -Alias: d’ azzurro a dieci bisanti d’ oro, l, 2, 3 e 4.
Libro d’Oro della Nobiltà Italiana. |
|
Gallegra |
|
Visto: 636 |
Voti: 4.5 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Titolo di Nobile riconosciuto nel 1926 a Giacinto, di Francesco.
Famiglia del secolo XVIII di Mistretta e Messina.
Dimora Palermo.
Arma: d’azzurro, troncato con un filetto di nero; sopra: alla torre d’oro aperta e finestrata di nero a cinque merli; sotto: alla banda scaccata di due file d’oro e di verde. |
|
Guzzardi |
|
Visto: 662 |
Voti: 4.5 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Barone di Pulichi. Ultimo possesso Francesco (Donativo 1806) e Signore di Pietrabianca . Ultimo investito Benedetto ( 1799). Col titolo di Nobile dei Baroni di Pulichi fu riconosciuto nel 1900 Diego, di Benedetto, di Antonino, col fratello Giuseppe, e nel 1910 Michele, di Nicolò, di Gioacchino, col figlio Francesco. Fu iscritto inoltre col titolo di Nobile qual discendente da Antonino (1814), Antonino, di Benedetto, di Antonino. Fratelli: Diego e Giuseppe.
Signore di Pietrabianca. Ultimo investito Benedetto (1799).
Famiglia del secolo XVII, che si ritrova in Augusta, Lentini e Randazzo.
Dimora: Adernò e Catania.
Arma: d’ argento, al pino nodrito su tre monti di verde, sostenente un’aquila di nero, fissante un sole di rosso orizzontale destro; 1’albero addestrato da tre rosai al naturale, nodrito sul monte, sormontato da quattro corone d’oro all’antica, 2 e 2 sinistrato da un leoncino coronato tenente una spada, il tutto d’oro, con un braccio vestito di rosso uscente a destra dal tronco e tenente con la mano di carnagione una face accesa al naturale.
Libro d’Oro della Nobiltà italiana. |
|
Gambino |
|
Visto: 633 |
Voti: 4 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Col titolo di Nobile fu riconosciuto nel 1899 Francesco, di Leonardo, di Francesco. Fratello: Gaspare. Figlio di Gaspare: Leonardo.
Famiglia di Catania del secolo XVIII.
Dimora: Catania.
Arma: d’ argento, all’ albero di verde nodrito nella punta dello scudo, sostenuto da due leoni d’azzurro, affrontati.
Elemco Nobiliare Siciliano. |
|
Gaetani (Caetani) |
|
Visto: 590 |
Voti: 3.5 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Col titolo di Conte della Bastiglia fu riconosciuto nel 1899 Pietro Francesco, di Giuseppe.
Nobile. Deliberazione della Commissione dei titoli di nobiltà (1843).
Titolo di Nobile riconosciuto nel 1926 a Vincenzo, di Alfonso. Titolo di Conte riconosciuto nel 1927 ad Alfonso, di Vincenzo.
Famiglia che vanta essere un ramo della famiglia omonima romana e napolitana, stabilita in Pisa, passata in Sicilia sin dall’epoca sveva e successivamente nei secoli XIV e XV.
Dimora: Casteltermini – Palermo.
Arma: inquartato: nel 1° e 4° d’oro, alla gemella ondata d’azzurro posta in banda; nel 2° e 3° d’azzurro, all’aquila spiegata d’argento, coronata dello stesso.
Libro d’Oro della Nobiltà Italiana. |
|
Galbo |
|
Visto: 615 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Barone di Montenero. Ultimo possessore Nicolò (1806). Signore della Difesa del Finale. Ultimo investito (1810).
Famiglia messinese del secolo XVII.
Arma: partito: nel 1° di rosso al leone d’oro, col capo dello stesso sostenuto dalla divisa d’argento e caricato di una testa calva di nero; nel 2° d’azzurro, al fanciullo di carnagione sormontato nel capo da tre stelle d’oro, 1 e 2. |
|
Gallo |
|
Visto: 606 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Barone dell’Ufficio della Corte Capitaniale e Civile, Segreto e Carceriere del carcere di Mistretta. Ultimo investito Giuseppe Enrico (1803).
Famiglia che si vuole originaria di Cipro, fiorente in Messina sin dal secolo XIV, e diramata in Mistretta.
Arma: d’azzurro, al gallo al naturale posto sopra una torre rotonda, guardante il sole orizzontale a destra, la torre attaccata a due muri di fortezza moventi dalla punta e dai fianchi dello scudo, caricati a sinistra di un leone rampante contro la torre, il tutto d’oro.
Motto: VENI VICI VIDIT ET FUGIT. – Alias: d’azzurro, all’albero di cipresso al naturale, sinistrato da un gallo d’oro e sormontato da tre stelle dello stesso. |
|
Galluppi |
|
Visto: 566 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Coi titoli di Barone di Pancaldo e Nobile Patrizio di Tropea fù riconosciuto nel 1883 e 1885 Rainero, di Francesco, di Giuseppe. Figlio: Giuseppe.
Originaria dalla Calabria, questa famiglia passò in Messina nel secolo XVI.
Dimora: Messina.
Arma: d azzurro, allo scaglione accompagnato da tre stelle, il tutto d’oro. Cimiero: testa e collo di cavallo morello al naturale.
Libro d’Oro della Nobiltà Italiana. |
|
Gandolfo |
|
Visto: 568 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Col titolo di Barone di S. Giuseppe qual discendente da Giovan Filippo (1771), fu iscritto Giovan Battista, di Giovan Filippo, di Giovan Battista.Col titolo di Nobile dei Baroni di S. Giuseppe furono iscritti Ercole, di Giovan Battista, di Ercole, coi fratelli Giuseppe, Maria Costanza, Marianna e Faustina; non che Gaetano, di Ercole, di Giovan Battista, con le sorelle Marianna e Filomena, e Pompeo, di Giovan Battista, di Giovan Filippo, coi figli Giovanni Nicodemo, Giuseppe, Francesco, Rosario, Caterina, Maria, Maria Pia e Maria Mare Stella.
Famiglia originaria di Vizzini del secolo XVI.
Dimora: Palermo e Catania.
Arma: di azzurro, alla torre d’oro torricellata di un pezzo, alla ghibellina, aperta e finestrata di nero, sinistrata da un leone del secondo, ed un guerriero armato al naturale, uscente dalla torricella, impugnante una bandiera d’argento, astata di nero, caricata di una croce di rosso.
Libro d’Oro della Nobiltà Italiana. |
|
Gargallo |
|
Visto: 619 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Coi titoli di Marchese di Castel Lentini e di Barone del Priolo fu riconosciuto nel 1922 Filippo, di Gioacchino, di Filippo. Fratello: Mario.
Famiglia di Lentini del secolo XV.
Dimora: Messina.
Arma: semipartito spaccato: al 1° d’azzurro, al capriolo sormontato da due stelle (6) ed una (6) in punta, con la bordura merlata ai lati, il tutto d’oro; al 2° d’argento, al gallo di rosso con una zampa alzata: al 3° d’oro a quattro pali di rosso. Motto: NIL MEDIOCRITER.
Libro d’Oro della Nobiltà Italiana. |
|
Gatto Roissard |
|
Visto: 573 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Col titolo di Nobile fu riconosciuto nel 1897 Leonardo, di Gaetano, di Domenico, col fratello Alfredo, ai quali con R. D. 21 dicembre 1902 fu fatta facoltà di assumere il cognome Gatto-Roissard. Ramo della famiglia precedente.
Ramo della famiglia precedente.
Dimora: Roma.
Elemco Nobiliare Siciliano. |
|
Gaudioso |
|
Visto: 589 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Col titolo di Barone di Saracina fu riconosciuto nel 1899 Francesco, di Andrea, di Francesco.
Col titolo di Nobile dei Baroni di Saracina furono iscritti Francesco, di Mario, di Francesco, coi figli Mario, Gioacchino e Antonio; nonché Mario, di Andrea, di Francesco, coi figli Francesca, Ignazia, Andrea, Tommaso e Marianna.
Famiglia che si trova in Palermo e Vizzini sin dal secolo XVII.
Dimora vizzini.
Arma: fasciato di rosso e d’oro di quattro pezzi, le fasce di rosso caricate di un pesce d’argento, il secondo rivoltato, col capo d’oro caricato di una sirena di due code al naturale, coronata del campo.
Libro d’Oro della Nobiltà Italiana. |
|
Gentile |
|
Visto: 607 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Col titolo di Barone di Spataro fu riconosciuta nel 1911 Maria Teresa, di Giuseppe, di Antonino.
Coi titoli di Barone di Valledoro qual discendente di Guttierez della Valle (1806), e di Signore di Marrocco qual discendente da Antonino Gentile (1810), fu iscritto Antonino, di Giuseppe, di Antonino, e col titolo di Nobile dei Signori di Marrocco Luigi; di Giacomo, di Luìgi, col fratello Michele.
Famiglia che si crede originaria di Genova, fiorente in Messina nel secolo XV, e passata in Palermo, Nicosia ed altrove.
Dimora nicosia.
Arma: d’oro, allo scaglione di rosso accompagnato in capo da una stella di 8 raggi posta tra due gigli,ed in punta da un leone, il tutto di azzurro. Alias: Cinque punti d’ oro equipollenti a quattro d’ azzurro. Cimiero: un’aquila nascente di nero, imbeccata e coronata d’ oro.
Libro d’Oro della Nobiltà Italiana. |
|
Gerbino |
|
Visto: 613 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Barone di Cannitello. Ultimo investito Giovanni (1789). Barone della Gulfotta. Ultimo investito Alessandro (1795).
Famiglia che si ritrova in Salemi nel secolo XV e poi in Palermo, Mazzara e Caltagirone.
Arma: d’oro, alla fascia d’azzurro attraversata da un albero di verde, sinistrato da un cane grigio rampante. – Alias: spaccato d’oro e d’azzurro, all’albero di verde sinistrato da un cane rampante al naturale. – Alias: d’azzurro, al pino sinistrato da un leone, addestrato nel capo da una stella e accompagnato in punta da tre gigli ordinati in fascia, il tutto d’oro. |
|
Giaconia |
|
Visto: 594 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Barone di Migaido. Ultimo investito Giovanni (1803).
Famiglia di Cefalù sin dal secolo XIV.
Arma: d’azzurro, al leone d’oro impugnante una lancia d’argento fustata di nero e cimata da un elmo d’argento all’antica. |
|
Giallongo |
|
Visto: 555 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Barone di Fiumetorto. Ultimo possessore Bernardo (1806).
Famiglia del secolo XIV, che fioriva in Patti, Taormina e Palermo.
Arma: spaccato, nel 1° d’oro, all’aquila spiegata e coronata di nero; nel 2° di rosso, al castello d’argento a tre torri merlate di tre pezzi alla ghibellina, aperto e finestrato del campo. |
|
Giambertone |
|
Visto: 603 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Coi titoli di Marchese e di Barone qual discendente d’Ignazio (1789 e 1806), fu iscritto Ignazio, di Vincenzo, d’Ignazio. Figli: Vincenzo, Giuseppe e Maria.
Famiglia di Agrigento del secolo XVIII.
Dimora Agrigento.
Arma: d’azzurro, al monte d’oro accompagnato in capo da tre colombe volanti d’ argento.
Elenco Nobiliare Siciliano. |
|
Giardina |
|
Visto: 588 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Principe di Ficarazzi. Principe di S. Caterina. Marchese di S. Ninfa. Barone di Risichillè e Cugno di Moraci. Signore di Gibillini. Ultimo investito Diego (1812).
Famiglia del secolo XVI di palermo e Messina. Arma: d’argento, all’albero sdradicato di verde. |
|
Giarrizzo |
|
Visto: 603 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Marchese. Ultimo investito Ferdinando (1785).
Famiglia del secolo XVIII. Arma: d’azzurro, a due leoni d’oro affrontati e controrampanti ad un albero di palma al naturale fustato d’oro, nodrito in una zolla al naturale. |
|
Gioeni |
|
Visto: 605 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Col titolo di Nobile fu riconosciuto nel 1900 Salvatore, di Giuseppe, di Pasquale.
Famiglia che vanta discendere dagli Angioini e che era già feudataria in Sicilia nel secolo XIV.
Dimora Catania.
Arma: fusato d’argento e di rosso, col capo d’oro caricato di un leone nascente di nero.
Libro d’Oro della Nobiltà italiana. |
|
Giovanni (Di) |
|
Visto: 613 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Coi titoli di Barone di Vescara Barone di Cicera Marchese e Duca di Precacore fu riconosciuto nel 1907 Francesco , di Giovanni, di Francesco.
Originaria come si crede di Valenza e dello stipite dei Centelles, questa famiglia si ritrova in Sicilia sin dal secolo XIII.
Dimora Messina.
Arma: d’azzurro, a due leoni coronati contrarampanti d’oro, trattenenti una spiga di frumento dello stesso, nodrita su una zolla al naturale. Cimiero: 1’aquila nascente coronata di nero. – Alias: d’azzurro, al covone di frumento al naturale, sostenuto da due leoni affrontati d’ oro. |
|
Gipponieri (Cipponeri) |
|
Visto: 570 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Nobile. Deliberazione della Comissione dei titoli di nobiltà (1834).
Famiglia fiorente in Monte S. Giuliano e Trapani sin dal secolo XV.
Arma: d’argento al ramo di landro fogliato di verde. |
|
Girolamo (Di) (Di Geronimo) |
|
Visto: 664 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Signore del Marcato del Salto della Baronia di Balchini. Ultimo investito Gaetano (1806).
Famiglia di Lentini e Mazzara del secolo XV.
Arma: d’oro, alla croce traversa di nero. |
|
Gismondi |
|
Visto: 580 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Barone di Portaferrata. Ultimo investito Domenico (1781).
Famiglia palermitana sin dal secolo XVII e che si crede originaria della Savoia.
Arma: spaccato nel 1° d’oro, alla rosa di rosso fustata e fogliata di verde; nel 2° d’argento, al cuore di rosso, e la fascia d’azzurro attraversante sulla partizione. |
|
Gordone |
|
Visto: 603 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Barone di Camastra. Ultimo investito Pietro (1802).
Famiglia messinese del secolo XVIII.
Arma: d’oro, alla croce di Malta di rosso, e il capo cucito d’argento caricata di un’aquila spiegata di nero, membrata, rostrata e coronata d’oro. |
|
Greco |
|
Visto: 597 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Marchese di Valdina. Ultimo investito Luigi (1799).
Famiglia nota sin dal secolo XVII e dimorante in diverse città di Sicilia.
Arma: d’azzurro, alla cometa d’argento ondeggiante in palo, accompagnata da tre conchiglie dello stesso, due in capo ed una in punta. |
|
Gregorio (De) |
|
Visto: 633 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Coi titoli di Marchese di Parco Reale e di Marchese fu riconosciuto nel 1882 Camillo , di Antonio Maria, di Camillo. Figlí: Antonio (che è oggi il titolare e al quale inoltre furono riconosciuti nel 1925 i titoli di Principe di S. Teodoro Signore della Terra di S. Teodoro e Barone di S. Basilio Giacomo, Paolo , Francesco e Leopoldo. Figli di Antonio: Camillo, Francesco , Letteria, Rosalia, Margherita e Cecilia; non che i figli del detto Camillo: Antonio, Maria Francesca, Annunziata e Giuseppa Vittoria. Figlio di Giacomo: Camillo . Figli di Leopoldo: Camillo, Salvatore, Alberto, Clotilde, Lucia e Maria Letteria.ll titolo di Duca di Sorrentino fu rinnovato nel 1925 a Camillo, di Paolo.
Col titolo di Marchese di Poggiogregorio qual discendente da Giovanni ( 1828), fu iscritto Giuseppe, di Francesco, di Giovanni. Dim. Messina. Principe di S. Elia . Ultimo inv. Leopoldo ( 1802), Marchese di Vallesantoro . Ult. poss. Giovanni ( 1828).
Col titolo di Marchese qual discendente da Leopoldo (1743), e di Nobile dei Principi di S. Elia qual discendente da Leopoldo ( 1802), fu iscritto Francesco Paolo, di Giuseppe, di Francesco.
Col titolo di Nobile dei Principi di S. Elia fu iscritto Vittorio, di Muzio, di Francesco. Figli: Leopoldo e Giovanni.
Marchese. Riconosciuto con R. Rescritto a Girolamo (1853).
Famiglia messinese del secolo XII, che vuolsi originaria della Germania, passata in Genova nel secolo XVI e poi ritornata in Sicilia.
Dimora: Palermo Torino e Messina.
Arma: partito, innestato, merlato di nero e d’ argento di sei pezzi. Cimiero: una grù di nero con la sua vigilanza. Motto: SIC TUTIUS.
Libro d’Oro della Nobiltà Italiana. |
|
Grifeo (Graffeo) |
|
Visto: 593 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Col titolo di Nobile dei Principi di Partanna fu riconosciuto nel 1901 Girolamo, di Leopoldo, di Girolamo. Fratelli: Emanuela, Giacomo, Enrico, Benedetto, Giuseppe, Achille, Giovanni, Concetta ed Angelina.
Principe di Pantelleria. Riconosciuto con R. Rescritto ad Antonia Reggio, moglie di Leopoldo (1852).
Conte di Buscemi. Conte. Concesso a Leopoldo (1823). Conte concesso a Giuseppe (1829).
Famiglia che si è voluta far discendere dall’imperatore Niceforo Focas e che esisteva in Sicilia sin dalla venuta dei Normanni.
Dimora: Palermo e Caltagirone.
Arma: d’oro spaccato da un filetto d’azzurro: nel 1° un grifone di nero passante sulla partizione, nel 2° tre sbarre d’azzurro. Motto: NOLI ME TANGERE. (Un ramo della famiglia ha blasonato col grifone di rosso).
Libro d’Oro della Nobiltà Italiana. |
|
Grignano |
|
Visto: 616 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Conte di S. Carlo. Ultimo possessore Antonino (1806).
Famiglia di Trapani e Marsala sin dal secolo XV.
Arma: spaccato di rosso e d’argento, all’aquila spiegata al naturale coronata d’oro, tenente con l’artiglio destro un fascio di spighe di frumento al naturale. |
|
Grugno |
|
Visto: 621 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Duca delle Gaffe. Ultimo investito Ferdinando (1809).
Famiglia catalana venuta in Sicilia nella seconda metà del secolo XIV.
Arma: d’azzurro, alla torre d’oro accompagnata da tre teste di cignale di nero. |
|
Guascone |
|
Visto: 556 |
Voti: 1 |
[Vota]
[Riferisci errore] |
|
Marchese di Villamena. Ultimo investito Giovanni (1790).
Famiglia che vuolsi originaria di Firenze, passata in Milazzo nel secolo XIV e che fiorì in messina ed in Palermo.
Arma: d’azzurro a tre scaglioni d’oro, il secondo sormontato da una crocetta potenziata dello stesso. |
|
[no related categories]
Copyright ©2010-2011 CastellammareOnline, ASPapp.com |