Antichissima nobile famiglia catalana, derivata da’ conti di Narbona, trasferita in Sicilia dai fratelli Giovanni ed Olivero de Termens nel 1209, nell’accompagnare la regina Costanza moglie dell’imperatore Federico II, dal quale Giovanni ottenne in compenso di militari servigi
l’ufficio di prefetto della casa imperiale, la
castellania della città di Termini ed il carico di giustiziere del valle di Girgenti, conforme una lettera del cennato imperatore,
riportata dal Mugnos.
Fiorirono in quest’isola: il beato Agostino di Termine frate dell’ordine di sant’Agostino, chiamato nel secolo
Matteo, morto il 1309; altro Matteo gran giustiziere del regno; Oliverio castellano di Palermo sotto il rè Ludovico d’Aragona; Giovanni arcivescovo di Palermo 1411; Antonio
governatore della Camera Reginale di
Siragusa sotto la regina Bianca di Navarra:
Bernardino barone di Birribaida per la moglie Giovanna de Marinis e Ferreri; Girolamo
vescovo di Mazara 1561, indi meritissimo
arcivescovo di Palermo; altro Bernardino pretore di questa città 1533 e capitano giustiziere 1541-58; Antonino senatore di Palermo 1558, padre d’un 4° Bernardino e di
Girolamo, quali due figli ceppi divennero di
due distinti casati, cioè il primo de’ principi di Casteltermine, nel cui ramo fiorirono:
un Gianvincenzo primo principe di tal titolo
inv. 1629; un Antonino principe come sopra
1660 e di Roccapalumba 1687; un 2° Antonino ultimo principe di Casteltermine, conte
d’Isnello, di provenienza della madre erede
dell’illustre casa Santacolomba, un Castrense
principe di Baucina e marchese di Montemaggiore 1771, per la madre Eleonora Migliaccio, tenente generale dell’esercito e governatore della nobile compagnia della Pace
1781; un 3° Antonino principe di Baucina e
colonnello de’ R. Cacciatori Termine, in fine
un Domenico la di cui linea si estinse con
Rosalia Termine, la quale casatasi con Giovanni Di-Maria n’ebbe la sola Francesca Di-
Maria e Termine in Licata principessa di
Baucina, unica erede e rappresentante l’illustre casa Termine. In quanto all’altro ceppo
di Girolamo, da esso provennero i duchi di
Vatticani tra’ quali sono a ricordarsi: un
Asdrubale capitano giustiziere di Palermo
1648, governatore de’ Bianchi 1649, e primo
duca di Vatticani 1658; un Ignazio duca come
sopra, maresciallo di campo dell’esercito,
governatore della real piazza di Siracusa e
tenente generale, in ultimo altro Asdrubale
vescovo di detta città morto 1722.
Arma: d’azzurro con una fascia di oro, accompagnata da tré stelle del medesimo, poste due al capo, ed uno in punta. Mantello e corona di principe.
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