Da un Carlo Tocco despoto
d’Arta e di Romania deriva, dice Mugnos,
l’illustre casa Tocco di Napoli e Sicilia. Costui assediato dall’armi ottomane chiese ajuto
da rè Alfonso di Aragona, il quale gl’invio
gross’armata con a capo Giovanni Ventimiglia conte e marchese di Gerace in Sicilia, e
questi liberatelo gli die in moglie una di lui
figlia Ramondetta. Riprese indi a poco del
Turco le stesse ostilità, il predetto Carlo abbandonò i suoi stati e colla famiglia in Napoli rifuggiossi.
Da lui un Leonardo, che si
ebbe donazione dal nonno marchese
Ventimiglia del contado di Montesarchio in
Napoli. Or da questo ceppo discendono gli
attuali principi di Montemileto ed altri baroni di Napoli, non che i baroni d’Imbrici di
Sicilia, derivati da un Giovanni Tocco, che
passò in quest’isola con patente di vicario
generale e visitatore delle fortezze sotto
Ferdinando il cattolico nel 1484. La linea di
Sicilia si estinse in casa La Grua.
Levò per arme: d’azzurro, con quattro fasce ondate d’argento. Corona di barone.
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