Un Michele Tortorici di questa città elevò a feudo
nobile con servizio militare il suo lenimento
di Vignagrande col titolo di barone, come
da privilegio d’infeudazione 1803, investito
1807, acquistato avendo altresì il feudo di
Caprara. Da lui Luigi e Giuseppe; il primo
barone di Vignagrande, scelto a reggere la
sottintendenza di Piazza; il secondo versato in
materie legali. Altro Giuseppe fu consigliere
d’intendenza in Caltanissetta nel 1822. Viene
ella oggi rappresentata da un Michele Tortorici
barone di Vignagrande, riconosciuto di questo
titolo con decreto ministeriale del 22 luglio
1871, una allo stemma della sua famiglia.
Arma: d’azzurro, con due tortore affrontate, appollajate sulla cima d’un albero di noce; il tutto al naturale: il noce movente dalla campagna divisa; al primo scaccheggiato di due
fila d’argento e di rosso, al secondo d’argento
con la fascia di rosso. Elmo e corona di barone
con lambrequini volanti.
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