Una delle più grandi ed illustri famiglie siciliane, che gli scrittori patri dicono derivare da’ conti di Ampurias nella Catalogna, discendenti dai rè Goti.
Fè due passaggi in Sicilia; primo, nel 1282 per un Simone Valguarnera bajolo dell’infante
Pietro di Aragona e ceppo de’ baroni del
Godrano. Detto Simone secondo riferisce
Inveges, fu uno de’ conquistatori dell’Isola
delli Gerbi in Africa, ove edificò un castello
che chiamò Valguarnera.
Furono celebri il
di lui figlio Francesco pel suo valore e fedeltà al rè, ed altro Francesco capitan generale dell’armata di rè Ladislao di Napoli.
Il secondo passaggio ebbe luogo pei fratelli Simone e Vitale Valguarnera nobili catalani accompagnando rè Martino, da cui il Simone
ottenne la castellania a vita di Paterno e col fratello Vitale la baronia della terra d’Asaro.
Per la morte di essi fu chiamato da Catalogna ad ereditare il fratello primogenito Francesco, il quale lasciando in Catalogna Giacomo suo primogenito si trasferì in Sicilia con Vitale suo secondogenito dal quale
ne derivarono molti illustri personaggi come:
un Giovanni cameriere di rè Alfonso 1440,
straticoto di Messina 1473, presidente del
regno 1484 e condottiero della cavalleria e
fanteria, spedito dal rè Cattolico in soccorso
a Ferdinando d’Aragona; un Giacomo vescovo
di Malta 1495; un Giovanni a servigi dell’imperatore Carlo V dal quale fu eletto straticoto di Messina e conte d’Asaro; un 2° Francesco principe di Valguamera 1626, vicario generale del regno e pretore di Palermo 1651; un 3° Francesco principe di Valguarnera e di Ganci, marchese di Regiovanni
1655, cavaliere di s. Giacomo della Spada,
gentiluomo di rè Carlo II, capitano di galera
valoroso nella battaglia navale combattuta
il 1676 nei mari di Palermo tra la flotta di
Francia, e le alleate di Spagna ed Olanda,
indi capitano giustiziere di Palermo 1680 e
pretore 1686; un 2° Giuseppe capitano giustiziere 1688 e pretore di Palermo 1700; un
Francesco Saverio investito 1705 cavaliere
dell’ordine della ss. Annunziata, colonnello
generale della Nazione Valesana Svizzera,
capitano delle guardie del corpo siciliane di
rè Vittorio Amedeo di Savoja, infine gentiluomo di camera di rè Carlo III Borbone; un
Pietro capitan generale delle galere di Malta 1731, indi tenente generale delle guardie
del Corpo colonnello e generale di battaglia
non che gentiluomo di camera di rè Carlo
Emmanuele di Savoja. Questo ramo di famiglia Valguamera, erede del principato di
Ganci di casa Graffeo, dell’altro di Gravina
della casa di questo nome, e delle due
baronie di Bozzetto e Pasquasia di casa
Grimaldi, si estinse nella nobile famiglia
Alliata di Villafranca. Altro ramo di essa scorgiamo nei duchi dell’Arenella poscia principi di Niscemi derivati da Vitale Valguarnera e Lanza secondogenito di Francesco primo
principe di Valguamera, illustre ramo, che
vanta capitani giustizieri, pretori e governatori
del Monte della città di Palermo, ove attualmente risiede la famiglia rappresentata dal
principe di Niscemi Giuseppe Valguamera e
Rutto, e dal di lui figlio Corrado Valguamera
e Tomasi duca dell’Arenella.
Arma concordemente agli autori: d’argento,
con due fasce di rosso. Corona e mantello di
principe.
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