Famiglia di Turingia in Germania, portata in Italia al dir di Mugnos dai fratelli Gerardo e Claudio cavalieri a’ servigi di Carlo Magno. Indi Filiberto e Ladislao vennero a servire rè Carlo d’Angio contro Manfredi nel conquisto di Napoli e Sicilia; per lochè i feudi di Buonalbergo in Nicosia e del Mompeliere nel monte Etna ottennero, fissato avendo in Messina la loro residenza; e Filiberto prese il cognome di
Bonfiglio.
Ciò avvenne per un aneddoto in cui Grazio di lui figlio trovatesi a caccia salvò il rè da sicura morte.
La linea di Ladislao Turinga si estinse in Carmiola Turinga, prudentissima donzella. Da quel Filiberto non pochi illustri personaggi provennero.
Un Roberto fu molto familiare di re Ludovico, da cui si ebbe la castellania di Lentini; poi
da rè Federico III nel 1364 ottenne le acque delle Concerie di detta città. Ebbe egli inoltre non pochi onorati carichi del regno, tra cui quello di tesoriere generale 1383. Indi venne un Nicolo, che possedè altri feudi. Un Gerardo fu valoroso cavaliere, molto favorito dalla regina Maria, ed uno di quelli che l’accompagnarono in Catalogna, quando fu rapita dalla fortezza Orsini in Catania. Da costui un altro Nicolo, che difese valorosamente Augusta contro gli Angioini; ed un Pietro di lui figlio, che per ragion di dote si ebbe i feudi di Callari e Baccaralato presso Lentini. In seguito i Bonfiglio acquistarono in Siragusa la baronia di Carmiti che poscia alienarono; un Filippo ottenne quella di Condro; un Gianfilippo quella di Gatteri, essendo stato più volte giurato di Messina 1454, non che barone della Mastra 1516; slmilmente un Giovanni fratello di Filippo fu barone del Casale in Milazzo 1424, ebbe le Saline dello Scamujo, il consolato di mare di Messina 1441, e fu senatore.
Da lui il celebre storico Giuseppe Bonfiglio messinese.
Tal famiglia in fine per le sue virtù ed eroiche azioni si dilatò in molte parti di Sicilia, e nelle città di Bologna e di Pavia. Fiorì ne’ principi di Condro, qual titolo dice il Villabianca passò nella nobilissima casa Napoli, a cagion di matrimonio dell’ultima erede Felice Bonfiglio con Federico di Napoli duca di Campobello, primogenito
del principe di Resultano.
Vanta, molti cavalieri gerosolimitani, tra’ quali è degno di menzione un fra’ Giambattista Bonfiglio che morì combattendo nell’impresa di Zoara.
Leva per arme giusta Mugnos: campo diviso d’argento e di nero con un leone dell’uno nell’altro.
Corona di principe.
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