Famiglia secondo scrive Mugnos alemanna, venuta in Milano per un Arnaldo Calvello a servigi di Enrico IV imperatore, e portata in Sicilia da Luigi Calvelli fratello del precedente, il quale acquistò i castelli de Greci e Ganci vicino Centorbi nel 1195, rendendosi genitore di Giovanni ed Enrico, che fu cameriero dell’imperatore Federico II.
Altro Luigi Calvelli fu cameriere di rè Manfredi: da lui un 2° Giovanni ed Enrico congiurati nel Vespro Siciliano contro i Francesi. Un 3° Giovanni fu gentiluomo della regina Costanza, e si ebbe i feudi di Bucca e Michelchini 1371, succeduto avendo al padre nel feudo della Melia; un 4° Giovanni straticoto di Messina 1200, ed un 5° Giovanni pretore ovvero Baglivo di Palermo 1300; un fra Carlo cav. gerosolimitano 1485; un Roberto pretore ed ambasciatore al rè Ferdinando il Giusto 1409.
Segue la linea con Antonio Calvello e Paternò barone di Melia, governatore del Monte di Pietà 1731, senatore 1734, governatore della Tavola 1738, e console nobile del commercio 1745; padre di Goffredo primo duca Calvello per lettera patrimoniale del 1771, il quale fu rettore di detto Monte 1758, e governatore della Compagnia della Pace 1769. Un Roberto di lui figlio fu gentiluomo di camera di rè Ferdinando II e cavaliere costantiniano, la di cui figlia ed erede Rosa Calvello e Lo Faso si strinse in matrimonio col cavaliere Achille de Liguoro di Napoli.
Infine è da notarsi che tra grandi privilegi di questa famiglia quello antico da Ruggiero si ebbe di porgere il real diadema ai sovrani di Sicilia nell’ assumere la corona.
Arma: campo diviso, nel 1° d’argento; e nel 2° di nero con un capriolo d’argento.
Corona di duca.
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