 Famiglia nobile, scrive Mugnos, proveniente dalla Caracciolo di Napoli, di cui fiorì un Graffeo Caracciolo barone della Marza 1430. Ella si stabilì in Messina ove si estinse.
Altro ramo venuto da Napoli il 1500 con Scipione Caracciolo fermò sua stanza in Troina; il di lui nipote Onofrio passò in Termini, rendendosi progenitore siccome riferisce il Villabianca di Ottavio Caracciolo, che fu primo barone del Pontagio 1650, promosso a varie onorifiche toghe e sopratutto encomiato dal Mongitore per le sue opere legali pubblicate.
Un Federico di lui figlio fu primo barone dello Zarbo 1659. Segue la linea, nella quale troviamo commendevoli un Gioacchino guardia del corpo di rè Vittorio Amedeo di Savoja, non che capitano di cavalleria: un Antonio Senatore di Palermo 1743; un Federico barone dello Zarbo governatore della nobile compagnia della Pace di Palermo 1831, padre al vivente barone Scipione Caracciolo, che occupò la carica di Sottintendente del distretto di Alcamo sino al 1860.
Arma: diviso, nel 1° d’azzurro; nel 2° di rosso con tre bande d’oro.
Corona di barone.
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