Famiglia oriunda greca, passata in Napoli, e poscia come vuole Mugnos in Sicilia, propriamente in Catania, ove ne fu fondatore un Antonio Ioppolo sposato con Miuzza Paterno 1406. Un Alfonso ebbe la castellania di san Filippo d’Aggirò 1437. Dal Villabianca poi apprendiamo che un Diego fu il primo duca di s. Antonio per privilegio di rè Filippo IV
1659, reggente nel Consiglio d’Italia, morto 1681. Un Antonino Giuseppe di lui figlio ottenne commutazione del titolo di duca s. Antonino 1687, dopo essere stato maestro razionale del r. Patrimonio, capitano giustiziere 1671, e ministro sup. della Compagnia della Carità, indi pretore di Palermo nel 1691. Un Lodovivo investito 1716 unitamente a’ feudi di Gialdineri e Mandrilli fu primo grande di Spagna nella sua famiglia; occupò il posto di colonnello di un reggimento di cavalleria, e morì in battaglia presso Orano 1732, come il di lui fratello Diego di tenente generale, governatore e capitan generale di Quiposcoa in Ispagna 1763. Altro Pietro, figlio del succennato Ludovico, investito 1733, tenente delle Guardie Valloni negli eserciti spagnuoli, colonnello di cavalleria, e cavaliere gerosolimitano. Tale linea si estinse in casa Bonanno. Intanto seguendo il detto marchese di Villabianca troviamo un Antonio Ioppolo, forse appartenente ad altra linea, reggente del Supremo Consiglio d’Italia, e primo duca di Cesarò per concessione di rè Carlo II 1603; la di cui unica figlia Rosalia maritata a Calogero Gabriele Colonna Romano, marchese di Fiumedinisi, trasferì in questa famiglia i suoi titoli. Finalmente una 3a linea si scorge ne’ principi di s. Elia, qual titolo ottenne un Marcantonio Ioppolo 1693, figlio del
succennato Diego, primo duca di s. Antonino, linea estinta in casa Filingieri per un’Antonina Ioppolo figlia di Baldassare principe di s. Elia, maritata a Cristofaro Filingieri figlio del principe s. Flavia.
Arma: d’azzurro, con due bande abbassate sotto d’una riga, sostenente un drago sinistrato da un giglio, e cinque stelle poste 3 e 2, il tutto d’oro.
Corona di principe.
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