E una delle famiglie nobili della città di Messina. Fiorirono: Giuseppe Longo capitano territoriale di Messina nel 1629; Francesco primo barone del feudo della Corte investito il 19 gennaio 1704, dottissimo giurista ed assai accetto al rè Vittorio Amedeo III di Savoja che nel 1712 lo innalzò all’Uffizio di Ministro della r. azienda in Messina, morto il 1739; Giacomo investito il 1716, soprantendente alla deputazione della pubblica salute in Messina nel 1725, e senatore nobile nel 1727, morto il 1775; altro Giacomo filosofo, e profondo giurista, presidente del Concistoro, giudice della r. legazia, della monarchia Siciliana, 1714, ed eresse in Palermo l’accademia del Buon Gusto, morto il 1736; un terzo Giacomo, barone della Corte, senatore nobile nel 1781 e cavaliere di devozione gerosolimitano, morto il 1805; Giuseppe fratello del precedente, insigne giureconsulto Ministro della r. Azienda in Messina, e cavaliere di giustizia dell’ordine Costantiniano; Antonino fratello del precedente, canonico e poi arciprete della chiesa metropolitana di Firenze, teologo e letterato; Francesco capitano onorario nell’esercito Russo, indi capitano onorario nell’esercito delle Due Sicilie, morto nel 1843; Antonino monaco cassinese cavaliere di devozione dell’Ordine Gerosolimitano morto il 1824; Letterio colonnello della r. marina comandante il dipartimento marittimo di Messina, morto il 1843; Carlo figlio del precedente, vice-ammiraglio della Marina Italiana al ritiro: Giacomo fratello del precedente, tenente generale di artiglieria dello esercito italiano.
Arma giusta il Galluppi Armerista Italiano: d’azzurro, con l’aquila spiegata d’oro. Corona di barone.
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