Famiglia nobile originaria normanna investita delle baronie di Cadrà e del Sambuco nell’epoca aragonese, come dall’elenco de’ baroni eseguito d’ordine di rè Federico nel quale leggesi Adinolfo Murtillari: qual diploma venne dal Muscia
e poi dal Gregorio pubblicato.
Da quell’epoca per una coordinata successione d’uomini, che occuparono le più distinte cariche del regno si perviene a Carlo Mortillaro barone del Ciantro, il quale per avere sposata Elisabetta Arena figlia dell’illustre reggente del Consiglio di Sicilia e di Santa Chiara presso rè Carlo III, il dottissimo marchese Girolamo Arena, della tanto nobile prosapia degli Arena dei Conclubetti, fece sì che il
di lui primogenito Antonino divenisse marchese con diploma di rè Carlo III 1754, ove
chiama la famiglia Mortillaro preclarissima .
E poicchè in esso diploma fu fatta libertà ai
Mortillaro d’imporre il titolo di marchese su qualunque loro terra avessero stimato, il citato Antonio per riverenza al suocero lo impose sulla villa pervenutagli dalla famiglia Arena, e fu chiamato quindi marchese di Villarena. Da Antonino nacquero Carlo, Giuseppe e Girolamo, i quali morirono celibi, onde la successione fu aperta in persona
della seconda linea cioè de’ discendenti del fratello di Antonino, che fu Vincenzo Mortillaro ed Arena, padre di Carlo, genitore dell’attuale marchese Vincenzo, il quale si ebbe il privilego di marchese riconosciuto competere alla sua persona e a’ discendenti suoi, per decisione della Commissione de titoli, e per avviso del Consiglio di Stato,
con rescritto del 19 febbraro 1856. È egli altresì barone del Ciantro, cavaliere costantiniano e gran croce del r. ordine di Francesco I; personaggio esimio, che ha sostenuto alti carichi, e dato alla luce una folla di pregevolissime opere raccolte oggi in 12
volumi compresi il Dizionario Siciliano, le
Antiche Pergamene della Magione, le Notizie Statistiche sui Catasti, un Medagliere Arabo-Siculo, le Leggende Storiche Siciliane del
secolo XIII al XIX, e di recente le Reminiscenze de’ miei tempi; quali opere tutte ben
dimostrano un uomo di esterminata erudizone
specialmente nelle cose patrie, un valente
economista e finanziere, un letterato di merito straordinario. Figlio di sì illustre personaggio, è il marchese Carlo Mortillaro e Benso, uomo di fornita istruzione, distinto agronomo e viticultore.
Arma giusta il Villabianca: d’azzurro, con la
colomba volante d’argento, portante col becco
un ramoscello di mortella di verde. Elmo e corona di marchese. Trofeo militare.
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