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VoceFamiglie Nobili – Padiglione -> Purpagnano Perollo
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Perollo

Origine -> Descrizione – famiglia Perollo Visto: 225
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Antica nobilissima famiglia francese originata da un Guntrano gran duca d’Agen e di Perignon, che sul monte Peraul fabbricò, una torre in memoria di sue conquiste; di là il cognome. Savasta appoggiandosi al Mugnos e ad altri scrittori, ne parla amplissimamente siccome la principale nel gran caso di Sciacca in antagonismo con quella de’ Luna: v. Luna. Un Giliberto Perollo venuto in Italia, dopo scacciati i Saraceni nel 1071, credè passare in Sicilia per lo stesso motivo d’acquistar gloria contro i medesimi; perlocchè gli vennero da rè Ruggiero suo zio confirmate talune terre, che possedeva. Indi mortagli la moglie sposo Giulietta vedova Zamparrone, figlia del rè, in Sciacca celebrandosi le nozze; e fu allora che ebbe di tal città e del territorio l’assoluto dominio, 1100. I di lui posteri continuarono nel possesso, quando Guglielmo il malo volle mutarglieli in altri feudi. Un Guglielmo, figlio della prima moglie di Giliberto, pei suoi grandi meriti la signoria di Veria, la carica di maestro giustiziere del regno 1144-51 ottenne, non che quella di straticoto di Messina 1154. Giorgio, Matteo, Ludovico, figli di Giulietta pinguissima eredità si ebbero; e quest’ultimo fu altresì generalissimo delle armi di detto rè Ruggero. A parte il filo genealogico venne un Matteo signore di Ciminna, poi un Giovanni barone di Castellammare del Golfo, di Salina, Culla, Pandolfinà, s. Bartolomeo ecc. maestro giustiziere, consigliere di stato e di guerra, e fu che vedendo la figlia di Nicolo Peralta sposata ad un Artale di Luna d’ordine di rè Martino, mentre eragli stata promessa, die luogo al primo e secondo caso di Sciacca. Infine per avere egli soccorso la regina Bianca, assediata dal Caprera, con 500 cavalli mantenuti a sue spese, n’ebbe tra gli altri il privilegio di sepellirsi con bandiera ed armi bianche, come dal Surita. Un Delfino fu uno de’ baroni di Sciacca; un Matteo intanto secondogenito del Giovanni, da lui nominato erede della signoria del castello della Sala, della baronia di Calamonaci e del Ponte, costituì un ramo, che molto si distese in Sciacca, illustrato da Girolamo, barone del Ponte ed uno de’ soggetti più importanti nel detto caso di Sciacca. Un Gaspare terzogenito del detto Giovanni, barone del Cassaro e di Bonfiglio ci presenta anche lui una serie d’illustri personaggi; come un Federico capitano giustiziere; un Giambattista fondatore del collegio gesuitico di Sciacca; un Giacomo regio consigliere; un Domenico barone di Licodia; altro Domenico presidente sotto Ferdinando il Cattolico; altro Giacomo regio ortolano di detta città e barone di Pandolfina, la di cui linea si estinse nella nobilissima famiglia Monroy, pel matrimonio di Francesca Perollo, con Ferdinando Monroy marchese di Garsigliano. In fine meritano speciale menzione: un Giovanni vescovo di Conturbie in Francia; un Dionisio vescovo di Raims; un Guglielmo abate cisterciense; un Domenico ed un Cosimo cavalieri gerosolimitani, ed un Accursio cav. di s. Spirito in Firenze. Arma: d’azzurro, con una torre merlata, d’oro aperta e finestrata di nero. Corona di barone.
 
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