Famiglia nobile italiana d’origine piemontese, come risulta da un certificato estratto dall’archivio Bonacina oggi Vallardi di Milano, che la fa rimontare al 1220.
La portò in Sicilia e precisamente in Messina, un Giovan Marcelle Pettini ai servigi di Carlo III Borbone, dal quale ottenne il posto di capitand’arme del Valdemone carica, che solevasi conferire alle famiglie nobili e feudali.
Un Domenico Marcello figlio del precedente venne ascritto nella Maestra dei Nobili di Messina, come risulta da una nota del 1807, trasmessa alla R.
Commissione dei titoli di nobiltà in Napoli nel
1819. Il Domenico occupò i primi posti nella
magistratura siciliana, figurò trai deputati del
Parlamento, fu socio di parecchie accademie,
ed acquistò nel 1819 dal Principe di
Castelnuovo la contea di Bavuso.
Dei suoi figli notiamo, un Francesco Marcello a cui con
Decreto R. del 27 luglio 1873, venne concesso per se e suoi discendenti di continuare a
portare il titolo di Conte e fare uso dello stemma gentilizio, che qui sotto descriviamo, ed
un Saverio cavaliere degli ordini di Francesco
I di Napoli, della Corona d’Italia e del Ss.
Salvatore di Grecia.
Arma: inquartato; al 1° d’oro, colla torre di rosso, di quattro pezzi; al 2° di rosso, con un leone d’argento, tenente colle zampe anteriori un ramoscello di palma al naturale;
al 3° di azzurro, col braccio destro armato
di ferro movente da sinistra, tenente colla
mano di carnagione un nastro d’azzurro, orlato d’oro; al 4° d’oro, con un leone di rosso, tenente colla zampa anteriore destra una
spada al naturale, alta in palo, colla fascia
d’argento attraversante sul tutto, caricata
d’una stella d’azzurro d’otto raggi, ed il motto
ne pereat, scritto a lettere maiuscole romane
di nero, sovra una lista bianca svolazzante
in fascia sotto la punta dello scudo. Corona
ed elmo di conte.
|
|