Famiglia nobile palermitana. Fu primo stipite in Palermo un Francesco Giarrizzo di Pietraperzia dottore in legge, dichiarato cittadino palermitano con diploma del 1652 e con altro del 1662 riconosciuto nobile ascritto nell’ordine senatorio. Da tal diploma rilevasi che tal famiglia prese nome dagli antichi possessori d’un territorio chiamato Giarrizzo o sia Giovanni Rizzo, in val di Mazzara.
Dal detto Francesco derivarono i baroni di Rincione, e da questi quelli di S. Caterina e di Spataro abitanti in Mazzarino, nonché i baroni di Casalvecchio in Calascibetta, oggi estinti. I primi continuarono a vivere in Pietraperzia, e si estinsero in Maria Antonietta Giarrizzo e Reggio baronessa di Rincione riconosciuta con r. decreto del 4 giugno 1858, moglie dell’illustre Giuseppe Grimaldi e Gravina barone di Geracello, dama illustre per meriti letterarii avendo pubblicato un volume di poesie molto gradite. Ed in ultimo il ramo de’ marchesi Giarrizzo dimorante in Caltagirone, illustrato dal celebre giureconsulto Domenico Giarrizzo, investito il 1785, procuratore fiscale, giudice aggiunto in tutti i tribunali, ed autore del codex siculus rimasto incompleto per là sua morte e d’altri scritti importanti, inseriti negli Opuscoli Siciliani; ramo estinto nell’ultimo marchese Ferdinando Giarrizzo 1837.
Arma: d’azzurro, con due leoni d’oro affrontati e contro-rampanti ad un’albero di palma verde a tronco d’oro, nodrito in una zolla al naturale.
Corona di barone.
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