Rau o Rao
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Coi titoli di Marchese della Ferla riconosciuto a Simone (1846), di Barone di Gallina qual discendente da Simone ( 1695) e di Barone di Bufalefi qual discendente da Simone (1806), fu iscritto Giuseppe, di Simone, di Giuseppe. Figlio: Simone. Barone di Capopassero. Ultimo investito Giovanni (1808). Famiglia diramata in diverse città di Sicilia e che era già fiorente in Caltabellotta sin dal tempo dei Martini. Dimora Noto. Arma: d’azzurro alla fenice sorante d’argento sopra la sua immortalità di rosso, guardante il sole d’oro orizzontale a destra. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Reforgiato
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Visto: 671
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Voti: 7.96
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Col titolo di Barone di Linziti fu riconosciuto nel 1901 Vincenzo, di Antonino, diGaetano, e col titolo di Nobile dei Baroni di Linziti fu iscritto Francesco, di Domenico, di Giacinto con i figli Domenico e Giacinto. Famiglia di Militello del secolo XVIII. Dimora Militello. Arma: d’argento alla gemella d’azzurro in fascia, abbassata, sostenente una fiamma di rosso coronata d’oro, sormontata da una cometa di rosso posta in banda. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Rampolla
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Visto: 647
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Voti: 7.87
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Col titolo di Barone di Polizzello fu riconosciuto nel 1911 Francesco , di Raffaele, di Gioacchino. L’attuale titolare è il figlio Raffaele. Conte di Tindaro. Ultimo investito Giovanni (1808). Famiglia forse originaria di Pisa venuta in Sicilia sul finire del secolo XIV e stabilita in Messina e Polizzi. Dimora Petralia Soprana. Arma: d’azzurro al bastone gigliato d’oro sostenuto da due leoni coronati dello stesso, contrarampanti ed affrontati. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Reina
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Visto: 654
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Voti: 7.75
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Col titolo di Barone dell’Aere (Aira) del Conte fu riconosciuto nel 1898 Mariano, di Benedetto, di Mariano. Figlio: Benedetto. Famiglia di Militello ove dimora. Arma: di rosso al braccio di camagione tenente uno scettro sormontato da una corona, il tutto d’oro. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Riolo
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Visto: 671
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Voti: 7.23
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Coi titoli di Conte del Piano , Barone di S. Gioacchino Barone e Signore della Salina di Reda e Signore delia Gabella della Pescheria di Trapani fu riconosciuto nel 1901 Vincenzo, di Salvatore. Vedi Riccio. Famiglia di Naro, forse ramo di un’ altra famiglia omonima che fiorì in Randazzo nel secolo XVI. Dimora Naro. Arma: d’azzurro alla colonna d’ argento fondata sulla campagha di nero, accompagnata a destra da tre stelle di sei raggi d’oro male ordinate, a sinistra da un leone d’oro linguato di rosso,
col sole di rosso cucito, orizzontale a destra. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Ragusa
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Visto: 648
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Voti: 5.5
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Barone di S. Simone. Ultimo investito Pellegrino (1791). Famiglia del secolo XIV diramata in diverse città di Sicilia. Arma: d’azzurro, al monte di tre cime d’oro, quello di mezzo cimato da un castello dello stesso, torricellato di tre pezzi, con una bandiera d’argento svolazzante a sinistra ed un sole nascente d’oro (ramo di Mazzara); d’azzurro, all’aquila spiegata d’argento nascente di una fiamma di rosso (ramo di Palermo).
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Ricca
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Visto: 601
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Voti: 5.5
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Col titolo di Barone qual discendente da Gioacchino (1768), fu iscritto Gioacchino, di Salvatore, di Gioacchino. Marchese di Tittamansi. Ultimo investito Alfonso (1779). Barone del Sonnaro. Ultimo investito Gioacchino (1768). Famiglia forse originaria di Napoli, portata in Sicilia sotto re Pietro di Aragona e che fiori in Noto nel secolo XIV. Dimora Vittoria. Arma: spaccato: nel 1° d’argento al leone di nero nascente dalla partizione; nel 2° di rosso allo scaglione d’oro accompagnato da tre stelle dello stesso. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Rinzivillo
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Visto: 630
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Voti: 5.5
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Barone. Ultimo investito Ippolito (1811). Famiglia di Ragusa del secolo XIX.
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Rocca (La)
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Visto: 611
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Voti: 5.5
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Col titolo di Barone di Musebbi fu riconosciuto nel 1904 Vincenzo, di Emanuele e di Rubino Maria Antonia. Vedi Rubino. Col titolo di Barone di S. Germano fu riconosciuto nel 1908 Pietro Maria, di Giuseppe: Figli: Enrico e Giuseppe. Duca di S. Lorenzo. Ultimo investito Guglielmo (1789). Famiglia che si crede originaria di Pisa e che si ritrova in Messina sin dal secolo XIII. Dimora Ragusa. Arma: d’argento, al monte di tre cime di rosso movente dalla punta e cimato dalla croce del Calvario dello stesso. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Rubino (Rubbino)
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Visto: 628
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Voti: 5.5
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Col titolo di Barone di Musebbi fu riconosciuta nel 1904 Maria Antonia (in La Rocca), di Francesco, di Salvatore. Famiglia del secolo XVII che si crede di origine francese. Dimora Ragusa. Arma: d’ oro, al braccio armato movente dal fianco sinistro dello scudo, impugnante una picca a due rami di verde sormontata da un rubino. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Rumbolo
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Visto: 627
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Voti: 5.5
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Barone di Scordia. Ultimo investito Giusto Fedele (1796). Famiglia di Castronovo del secolo XVIII.
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Rapisarda
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Visto: 627
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Voti: 2
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Col titolo di Barone di S. Antonio fu riconosciuto nel 1900 Matteo, di Gaspare, di Matteo. Famiglia catanese del secolo XVIII. Dimora Mascalucia. Arma: d’argento all’albero nodrito sulla pianura erbosa verso destra, sinistrato da un leone coronato armato di una mazza, il tutto al naturale. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Rosso (Rossi, Russo)
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Visto: 656
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Coi titoli di Principe di Cerami Barone della Torre e Mendola Signore di Ganno, Pietrarossa e Fontana fu riconosciuto nel 1094 Domenico, di Giovanni, di Domenico. Figli: Giovanni e Agata in Ricciardi.Col titolo di Nobile dei Principi di Cerami fu riconosciuto nel 1901 Antonino, di Giovanni, di Domenico. Figli: Giovanni, Rosaria, Maria Mercedes, Maria Luisa, Giuseppe, Maria Isabella e Anna Maria. Con lo stesso titolo e quali discendenti da Domenico (1806), furono iscritti Ignazio Giuseppe, Luigi Salvatore e Paolo; di Domenico, d’Ignazio. Conte di S. Secondo. Ultimo investito Salvatore (1764). Signore di Nixexa. Ultimo investito michele (1782). Nobile. Reale Rescritto (1858). Famiglia probabilmente di origine normanna diramata in diverse città e fiorente sin dal secolo XII in Sicilia. Il ramo Cerami si estinse nel secolo XVI nella famiglia Camoli, che assunse il nome materno. Dimora Acicatena, catania. Arma: di rosso alla cometa d’oro. Motto: SERENAT. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Reggio o Riggio
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Visto: 612
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Barone di Catenanuova. Ultimo investito Filippo (1791). Principe di Aci S. Antonio e S. Filippo. ultimo possessore Giuseppe (1828). Famiglia di Lentini del secolo XIV. Arma: d’azzurro, alla fascia sormontata da una cometa posta in palo e accompagnata da tre stelle, 2 e 1, il tutto d’oro.
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Riccio o Rizzo
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Visto: 640
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Coi titoli di Conte del Piano di Barone di S. Gioacchino di Barone e Signore della Salina di Reda e di Signore della Gabella della Pescheria di Trapani fu riconosciuta nel 1900 e 1901 Maria, Raffaella (in Riolo), di Bartolomeo, di Placido. Vedi Riolo. Famiglia che si crede originaria di Napoli fiorente in Messina sin dal secolo XII e poi in Trapani ed altrove. Dimora Trapani. Arma: spaccato: al 1° d’argento al riccio (porcospino) al naturale; al 2° d’ argento a tre fasce di nero contrainnestate. – Alias: contravaiato d’ oro e d’ azzurro, al capo d’oro caricato di un istrice (riccio) al naturale, il capo abbassato sotto un capo cucito d’oro caricato di un’aquila di nero coronata, armata e membrata del campo. Elenco Nobiliare Siciliano.
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Riccioli
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Visto: 625
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Col titolo di Barone di Binvini fu riconosciuta nel 1899 Maria Benedetta, di Ascanio, di Saverio. Famiglia probabilmente la stessa della Riccio, che si diramò in Nicosia, Trapani e Catania. Dimora Catania. Arma: contravaiato d’oro e d’azzurro, al capo d’oro caricato di un istrice (riccio) al naturale, il capo abbassato sotto un capo cucito d’oro caricato di un’aquila di nero coronata, armata e membrata del campo. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Rinaldi
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Visto: 596
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Col titolo di Barone di Timpalonga qual discendente da Vito (1808), fu iscritto Pasquale di Giovanni, di Vito. Figli: Giovanni, Vito, Giovanna e Croce. Famiglia che si crede originaria di Firenze, fiorente in Sicilia sin dal secolo XV. Dimora Vizzini. Arma: d’oro al leone di rosso e la banda d’argento attraversante sul tutto. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Riseis (De)
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Visto: 653
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Col titolo di Duca di Taormina oltre i titoli di Barone di Crecchio Duca di Bovino (Questo e i titoli seguenti per successione Guevara Suardo). Duca di Castell’Airola Conte di Savignano , Predicati di Greci, Castelluccio dei Sauri, Panni, Orsara e Montelbaro nonché col titolo di Principe di Satriano (per successione Filangieri), fu riconosciuto nel 1921 Giovanni Luigi, di Panfilo. Figlia: Maddalena. Fratelli:
Arturo, Carolina, Marco e Teresa Figlio di Arturo: Luigi. Famiglia napoletana che possiede questo titolo siciliano per successione alla casa Filangieri. Dimora Scerni e Napoli. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Rivarola
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Visto: 622
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Principe di Roccella. Ultimo investito Gaspare (1764). Famiglia originaria della Liguria venuta in Sicilia nel secolo XVI. Arma: d’azzurro al leone d’oro, e il capo del medesimo caricato di un’aquila spiegata e coronata di nero.
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Rizzari
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Visto: 600
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Duca di Tremestieri Signore della terra di Tremestieri. Ultimo possessore Giovanni ( 1806). Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Rizzari – Bonaiuto
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Visto: 592
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Coi titoli di Nobile e di Nobile dei Duchi di Tremestieri qual discendente da Giovanni (1806), fu iscritto Giovanni, d’Ignazio, di Giovanni. Famiglia catanese sin dai primi del secolo XV fiorente anche a Caltagirone. Dimora Catania. Arma: d’ azzurro al palo d’oro. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Romano
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Visto: 655
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Nobile. Deliberazione della Commissione dei titoli di nobiltà (1854). Vedi Colonna Romano. La famiglia Colonna stabilita in Sicilia nel secolo XIII, fu detta Romano dalla patria primitiva; alcuni più tardi ripigliarono il nome Colonna che altri abbandonarono definitivamente.
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Romeo
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Visto: 610
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Col titolo di Barone del Cugno fu riconosciuto nel 1901 Antonio, di Tommaso, di Antonio. Fratelli: Giovanni, Vincenza, Vincenzo e Maria.Il titolo di Barone di Torrazza (Torrazze) fu rinnovato nel 1901 a Giovanni, di Tommaso.
Col titolo di Barone del Castello di Randazzo fu riconosciuto Luigi (marito di Vagliasindi Maria), di Consalvo, di Vincenzo.Col titolo di Barone di Allegracori fu riconosciuto nel 1905 Nunzio, di Salvatore, d’Ignazio. Questa famiglia, che si vuole originaria della Sassonia o della Catalogna, si è diramata in Messina, Randazzo e Siracusa ed era già feudataria nel secolo XIV. Dimora: I primi tre a rami a Randazzo, il quarto a Patti e a Roma Arma: d’azzurro, al bordone accostato a destra da tre conchiglie ordinate in palo e a sinistra da un ramoscello di rosmarino il tutto d’oro. (il ramo Torrazza aggiunge la spezzatura di una bordura di rosso). Elenco Nobiliare Siciliano.
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Rosa (La)
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Visto: 608
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Nobile. Deliberazione della Commissione dei titoli di nobiltà (1842). Famiglia che si vuole originaria di Brescia, già fiorente in Palermo nel secolo XIII. Arma d’azzurro, alla banda d’oro caricata di tre rose di rosso.
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Rospigliosi – Gioeni
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Visto: 613
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Coi titoli di Principe di Castiglione Marchese di Giuliana Conte di Chiusa Signore di Aidone Barone della Miraglia Barone di Valcorrente Signore di Burgio Signore di Contessa Signore di Trappeto oltre i titoli romani e i patriziati di Genova, Venezia e Pistoia, fu iscritto Girolamo, di Giuseppe, di Clemente.
miglia romana originaria di Pistoia che possiede i detti titoli siciliani per successione alla famiglia Gioeni. Famiglia romana originaria di Pistoia che possiede i detti titoli siciliani per successione alla famiglia Gioeni. Dimora Roma. Arma: inquartato d’oro é d’azzurro, a quattro losanghe dell’uno nell’altro. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Rostagni
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Visto: 591
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Marchese di S. Ferdinando. Signore di 260 Salme di Gasena. Ultimo investito Francesco (1808). Famiglia che si crede originaria della Savoia, esistente in Palermo sin dal secolo XVIII. Arma: spaccato d’azzurro e di rosso, con sei rose d’oro poste tre nel primo e tre nel secondo.
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Ruffo
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Visto: 651
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Coi titoli di Principe Principe di Scaletta Signore di Guidomandri Nobile Barone di Monaco, Lupponaro, S. Giorgio, Cucco, Rondè o Cordonetto (Lentini), S. Basilio, Cucco e Castellana e del Fegotto fu riconosciuto nel 1898 e 1900 Antonio, di Vincenzo, di Antonio. Figli: Ernesta, Elena, Rufo, Teresa e Maria della Neve. Col titolo di Principe della Floresta e di Duca fu ríconosciuto nel 1903 Calogero, di Giuseppe, di Calogero. I titoli di Principe di Palazzolo e di Marchese di Licodia furono rinnovati nel 1881 a Salvatore Ruffo di Calabria, di Francesco Paolo, di Fulco Antonio, Patrizio Napolitano e Nobile dei Principi di Scilla.Col titolo di Nobile dei Principi di Scaletta e di Marchese fu iscritto Gennaro, di Francesco, di Antonio. Marchese. Ultimo investito Girolamo (1805). Titoli di Nobile dei Principi della Floresta e di Nobili dei Duchi riconosciuti nel 1927 a Gioacchino e Luigi di Giuseppe. Nello stesso anno fu concesso il titolo di Barone a Gioacchino, di Giuseppe. Questa famiglia, diramata in Sicilia, vanta essere stata sovrana in Calabria, dove già fioriva all’epoca della conquista normanna. Dimora: Napoli, Roma, Messina. Arma: spaccato, inchiavato d’ argento e di nero. (Il ramo Ruffo di Calabria aggiunge nel primo tre conchiglie di rosso ordinate in fascia). Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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