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Pace
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Visto: 630
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Voti: 8.87
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Col titolo di Barone di Feudarasi fu riconosciuto nel 1900 Domenico, di Bernardo (e di Ciminna Francesca Paola), di Domenico. Famiglia di Montemaggiore, che possiede detto titolo per successione alla famiglia Ciminna. Dimora Palermo. Arma: d’argento, al leone di rosso tenente con le zampe anteriori uno scudo di verde caricato della lettera P d’oro. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Polizzotti
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Visto: 530
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Voti: 7.87
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Col titolo di Barone di Ciampannella qual discendente da Giulio (1726), fu iscritto Antonio, di Francesco, di Giulio Cesare, e col titolo di Nobile dei Baroni di Ciampannella Giovanni, di Francesco, di Giulio Cesare. Figli di Giovanni: Salvatore, Amalia, Marianna ed Ersilia. Famiglia del secolo XVIII, originaria di Petralia Sottana. Dimora Resuttano. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Paternò
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Visto: 616
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Voti: 7.75
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Col títolo dí Nobile fu riconosciuto nel 1899 Giacomo, di Giavanni, di Giacomo. Figli: Giovanni, Giulio Cesare, Lucio e Luigi. Dim. Catania. Col titolo di Barone di Pozzobollente fu riconosciuto nel 1899 Giovanni Antonio, di Salvatore, di Giovanni Ignazio. Dim. Vittoria. Col titolo di Barone del Cugno fu riconoscìuto nel 1883 Gìuseppe , di Vincenzo. Dim. Palermo. Titolo di Marchese di Manchi di Bilici Barone di Raddusa e Destri Signore di Marianopoli e Signore di Scala Ult. inv. Francesco Paternò Castello ( 1809).Col titolo di Nobile dei Marchesi di Manchi di Bilici mf. qual proveniente da Francesco suddetto, fu iscritto Michele, di Vincenzo, di Francesco. Figli: Gaetano, al quale nel 1921 fu concesso il titolo di Marchese mpr., e Luigi. Dim. Catania. Coi titoli di Principe di Sperlinga dei Manganelli Duca del Palazzo Signore dell’Ufficio di Maestro Notaro della Curia Capitaniale di Catania fu riconosciuta nel 1921 Clementina (in Combes de Lestrade), di Giuseppe Maria, di Antonio Alvaro, la quale nel 1899 era stata riconosciuta nel titolo di Barone di Donnafugata e nel 1912 in quello di Barone di S. Giuseppe Dim. Ragusa Inferiore e Parigi. (vedi Combes de Lestrade). Coi titoli di Marchese del Toscano e Duca di Roccaromana pers. fu riconosciuto nel 1898 Giambattista, di Antonino, di Giambattista. Figli: Antonino, Agatina, Lucio e Carolina. Figlio di Antonino: Giambattista. Figli di Lucio: Giovan Battista e Maria. Fratelli: Guglielmo, Michele e Giuseppe Figli di Guglielmo: Antonino e Michelangelo. Figli di Michele: Agatina. Figli di Giuseppe: Antonino e Giovan Battista. Dim. Catania.
Coi titoli di Marchese di Regiovanni Conte di Prades Barone di Pettineo Barone di Regiovanni Signore di Culcasi e Mangiadaini Signore di Gulgo, Celsi, Manchi e Metà di Scala, Signore di Pionica e Sammartino fu riconosciuto nel 1925 Achille, di Vincenzo. Dim. Palermo. Il titolo di Marchese fu concesso nel 1916 a Lucio Antonino Giuseppe, di Giovan Battista, ed altro titolo di Marchese nel 1921 a Gaetano. Dim. Catania. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Perrotta
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Visto: 532
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Voti: 6.25
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Signore di Mezzacisterna del Milioto. Ultimo investito Salvatore (1806). Famiglia di Spaccaforno del secolo XIX e forse proveniente dalla omonima messinese del secolo XIII. Arma (famiglia messinese): d’azzurro, al leone d’oro sostenuto dalla fascia in divisa abbassate, impugnante con la destra una crocetta, il tutto dello stesso.
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Pennavaria
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Visto: 570
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Voti: 6
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Titolo di Nobile riconosciuto nel 1926 a Filippo, di Michele. Zii: Pasquale e Carlo, di Giovan Battista. Famiglia del secolo XVIII di Ragusa, ove dimora.
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Pajno (Paino)
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Visto: 612
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Voti: 5.5
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Col titolo di Barone di Luceoveni qual proveniente da Giuseppe da Giuseppe Macaluso (1808), fu iscritto Giuseppe di Ferdinando, di Giuseppe. Figli: Ferdinando e Giulio. Figlia di Giulio: Anna in Parlato. Sorella di Giuseppe : Giulia. Famiglia palermitana del secolo XIX. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Palmerini
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Visto: 567
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Voti: 5.5
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Barone di Giaconia. Ultimo investito Benedetto (1796). Famiglia che si vuole originaria di Pisa, venuta in Sicilia nel secolo XV. Arma: d’oro, allo scaglione di rosso accompagnato da tre rami di palma di verde posti in palo, due nel capo ed uno in punta.
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Parodi
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Visto: 568
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Voti: 5.5
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Coi titoli di Marchese di Magnisi Barone di Casalgiordano e Duca di Belsito fu riconosciuto (1898 e 1900) Fortunato, di Bartolomeo. Figlí (Parodi-Giusino): Domenico e Ugo. Figli di Ugo: Fortunio e Corrado. Il detto Ugo ottenne nel 1925 di usare personalmente il titolo di Duca dì Belsito per refuta. Famiglia originaria di Genova, succeduta in detti titoli alla famiglia Giusino. Dimora Palermo. Arma: spaccato: al 1° d’ oro, all’ aquila al naturale beccata dí rosso, nascente dalla partizione; al 2° d’ azzurro, alla pala di legno al naturale, il manico in giù. La famiglia aggiunge allo stemma Parodi quello dei Giusino che è: d’azzurro, all’albero nodrito sulla pianura erbosa al naturale, sinistrato e sostenuto da un leoncino coronato d’oro, addestrato nell’angolo del capo da una cometa pure d’oro posta in palo. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Piccione
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Visto: 564
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Voti: 5.5
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Col titolo di Barone di Monterotondo fu riconosciuta nel 1903 Anna Violante (moglie di Villaruel Luigi), di Antonino, di Gaetano.Col titolo di Barone di Grassura qual discendente da Placido (1727), fu iscritto Gaetano, di Francesco, di Gaetano. Figli: Francesco, Giorgio ed Antonio. Fratello: Salvatore. Figli di Salvatore: Francesco e Giovanni. Famiglia del secolo XVIII, originaria di Acireale. Dimora Catania. Arma: d’argento all’albero fondato sulla pianura erbosa, sostenente una colomba che tiene un ramoscello d’olivo nel becco, il tutto al naturale. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Piraino
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Visto: 545
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Voti: 5.5
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Barone di Mandralisca. Ultimo investito Michelangelo (1800). Famiglia di Cefalù del secolo XVII.
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Pottino
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Visto: 604
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Voti: 5.5
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Al 1901 fu concesso il titolo di Barone a Francesco , di Michele, al quale nel 1913 furono riconosciuti i titoli di Marchese di Eschifaldo Barone di Capuano Barone di Raulica e Barone di Cacchiamo. L’attuale possessore è Ernesto, figlio di Nicolò Gaetano , fratello del detto Francesco. Fratelli di Ernesto: Maria Maddalena, Eugenio Ettore, Emilio, Adolfo Aristide, Roberto, Elvira in Figlia di Granara e Teodora. Figli di Eugenio Ettore: Gaetano, Carlo e Giuseppina.
Coi titoli di Barone di Torrenova nel 1891 e di Marchese d’Irosa nel 1899, fu riconosciuto Niccolò Antonio di Gaetano, di Niccolò. Fratelli: Eduardo, Alessandro , Enrico, Maddalena, Rodolfo, Antonietta e Carolina in La Lumia. Famiglia di Petralia Soprana del secolo XIX. Dimora Petralia Soprana e Palermo. Arma: partito, a destra inquartato: al primo di rosso al levriere d’oro ritto; al secondo d’azzurro al castello di una torre d’argento; al terzo d’azzurro all’albero nodrito sopra un ristretto di pianura erboso, il tutto al naturale; al quarto di rosso al serpe d’oro nodoso in cerchio (Pottino); a sinistra spaccato di rosso e d’argento, il primo a tre stelle d’argento male ordinate; il secondo a tre ferri di lancia al naturale, impugnati e legati di rosso; con la terza d’ oro in fascia sulla partizione (De Marco) (ramo Pottino d’Irosa). – Partito: al primo di rosso al serpe d’oro attorcigliato a forma di P (Pottino); al secondo d’ azzurro alla fontana al naturale zampillante, uscente dalla punta dello scudo, sostenuta a destra da un leoncino rivoltato d’oro, sormontato a destra da un sole d’oro e a sinistra da un braccio armato d’argento con la spada in mano (Sgadari) (ramo Pottino d’Eschifaldo). Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Prinzi (Princi)
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Visto: 594
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Voti: 5.5
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Barone della Salina di Calaci. Ultimo possessore Giovanni (1806). Famiglia esistente al principio del secolo XV in Siracusa, Messina e Trapani. Arma: d’azzurro, al leone d’oro rampante contro la colonna d’argento cimata dall’aquila spiegata dello stesso.
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Patanè
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Visto: 593
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Voti: 4.37
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Col titolo di Barone di S. Martino fu riconosciuto nel 1905, per successióne Marzullo, Paolo, di Carlo, di Paolo. Figli: Carlo e Giovan Battista. Fratello: Francesco. Famiglia di Messina ove dimora. Arma: d’ azzurro, alla campagna sostenente tre monti al naturale, ed un leone coronato e rivoltato, tenente un dardo con un serpe attorcigliato, sormontato da tre stelle (6) ordinate in fascia, il tutto d’ oro. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Palma (Di) ora Di Palma – Castiglione
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Visto: 574
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Voti: 4
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Coi titoli di Nobile e di Patrizio di Messina fu riconosciuto nel 1906 Giuseppe, di Lucio. Figlio Domenico. Famiglia che si crede di origine normanna e già fiorente in Messina nel secolo XVI. Dimora Napoli. Arma: spaccato, alla fascia in divisa d’oro, nel 1° d’azzurro pieno; nel 2° bandato d’oro e d’azzurro di sei pezzi (ramo di Messina). – D’oro, alla palma al naturale sradicata di verde, fruttifera del campo (ramo di Monte S. Giuliano e,Marsala). Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Porta (La)
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Visto: 542
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Voti: 1.5
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Nobile. Deliberazione della Commissione dei titoli di nobiltà (1834). Famiglia che si vuole originaria di Chiavenna, fiorente in Palermo nel secolo XVI. Arma: di rosso, alla torre merlata d’oro sormontata da un’aquila spiegata di nero, con la bordura composta d’oro, di rosso, d’argento e di nero. – Alias: d’azzurro, a due leoni d’oro controrampanti ed affrontati ad una porta di città d’argento merlata dello stesso, il tutto sostenuto dalla campagna scaccata d’argento e d’azzurro di due file.
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Pagano
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Visto: 554
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Voti: 1
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Il titolo di Conte fu concesso nel 1910 a Giambattista di Antonio. Figli: Antonio, Francesco e Giuseppe. Barone di Casalotto. Ultimo Possessore Pietro (1806). Questa famiglia, che si vuole originaria del Napoletano, si ritrova in Messina sin dal secolo XVI. Dimora Roma. Arma: d’oro, al pavone rotante d’azzurro. – Alias: bandato d’oro e d’azzurro di sei pezzi, al capo d’armellino caricato di un lambello di rosso. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Palermo
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Visto: 541
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Voti: 1
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Marchese. Concesso a Giuseppe con r. Diploma del 1745, esecutoriato nel 1749. Famiglia forse originaria di Scicli, già esistente, nel secolo XIII. Arma: partito: nel 1° d’oro, al grifo rampante d’azzurro sormontato da un lambello di rosso di tre gocce; nel 2° d’azzurro, al leone illeopardito d’oro sostenente sul dorso un giglio d’argento. Cimiero: l’aquila nascente spiegata di nero, imbeccata e coronata d’oro. – Alias: partito: nel 1° d’azzurro, all’aquila spiegata di nero coronata di rosso; nel 2° d’azzurro, alla palma sdradicata al naturale.
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Palizzolo
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Visto: 575
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Voti: 1
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Coi titoli di Barone di Raimone Cavaliere e Nobile fu riconosciuto nel 1874 Vincenzo di Giuseppe, di Vincenzo. Figli: Giuseppe, Giovanni, Antonio e Michele. Figli di Antonio: Maria Teresa e Vincenzo Maria. Coi titoli di Cavaliere e Nobile fu riconosciuto nel 1892 Giovanni di Giuseppe, di Vincenzo. Fratelli: Raffaele Antonino, Gandolfo, Eugenio e Alfredo. Figlio di Gandolfo: Giuseppe. Originaria di Monte S. Giuliano, dove già fioriva nel secolo XVI, questa famiglia si vuole che discenda dall antica famiglia Palizzi. Dimora Palermo. Arma: d’ azzurro, a tre pali scorciati ed aguzzati, sormontati il 1° e 3° da una stella di 6 raggi, il tutto d’argento. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Pallavicino
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Visto: 581
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Voti: 1
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Conte di Favignana. ultimo possessore Giuseppe (1806). Famiglia genovese che godette anche nobiltà in Sicilia nel secolo XVII. Arma: cinque punti d’oro equipollenti a quattro d’azzurro, col capo d’argento caricato di una stecconata di nero.
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Palmeri
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Visto: 561
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Voti: 1
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Il titolo di Marchese di Villalba fu concesso nel 1810 a Placido e riconcesso nel 1846 al figliuolo di lui Rodrigo. Inoltre un Vincenzo s’investì nel 1780 del titolo di Signore di salme 120 di Gasena. Col titolo di Nobile dei Marchesi di Villalba e dei Baroni di Micciché fu riconosciuto nel 1882 Nicolò di Calcedonio, di Vincenzo. Figlio: Ruggero. Famiglia forse venuta dall’ Inghilterra e già esistente in Sicilia nel secolo XIII. Dimora Palermo. Arma: d’ azzurro, al palmizio di verde fustato e fruttifero d’ oro, nodrito sopra una zolla di verdura al naturale, sinistrato da un leoncino d’ argento affrontato al tronco e sormontato in capo da un giglio d’oro. Alias: scaccato di argento e d’ azzurro di quattro file. Elenco Nobiliare Siciliano.
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Pandolfi (Guttadauro)
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Visto: 599
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Voti: 1
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Il titolo di Marchese fu concesso nel 1882 a Beniamino di Domenico. Figli: Domenico,Eleonora,Margherita in Massimi ed Eugenio. Famiglia palermitana. Dimora Roma. Arma: inquartato: nel 1° e 4° spaccato d’oro e di rosso, alla fascia d azzurro attraversante, accompagnata in capo da un’ aquila di nero, ed in punta da tre stelle di 6 raggi di argento: nel 2°e 3° d’azzurro a tre fasce d’oro gocciate inferiormente di sei pezzi dello stesso, tre gocce cadenti dalla 1a fascia, due dalla 2a ed una dalla 3a. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Paoli
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Visto: 555
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Voti: 1
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Col titolo di Barone di Rasoli fu íscritto come díscendente da Filippo Pauli (1789) Giuseppe, di Fitippo, di Gioacchino. Famiglia del secolo XVIII originaria di Scordia, ove dimora. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Papardo
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Visto: 526
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Voti: 1
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Principe del Parco. Ultimo possessore Bernardo (1806). Famiglia messinese del secolo XV. Arma: inquartato: nel 1° e 4° d’oro, a tre scaglioni più scuri dello stesso cuciti; nel 2° e 3° d’oro alla fascia d’azzurro; sopra il tutto d’oro, al collo di pozzo di rosso attorniato da due dragoni di verde, controrampanti e affrontati, con le code annodate e passate in decusse.
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Papè
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Visto: 546
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Voti: 1
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Coi titoli di Principe di Valdina qual proveniente da Pietro Valdina (1642) Duca di Giampileri qual discendente da Ugo Papè (1675), Barone di Calatubbo qual proveniente da Gaetano de Ballis (1707), Barone di Vallelunga qual discendente da Giacinto Papè (1671), fu iscritto Salvatore, di Pietro, di Salvatore. Figli: Pietro , Marianna Monroy, Giuseppa in Alù, Maria e Maria Luisa. Fratelli: Francesco, Francesco Paolo e Giovan Luigi.
Il titolo di Duca di Pratameno fu rinnovato neI 1925 al suddetto Francesco. Figli di lui: Pietro; Gabriele, Maria e Carlotta. Col titolo di Nobile dei Principi di Valdina fu iscritto, qual proveniente da Pietro Valdina ( 1642) Francesco , di Salvatore, dí Pietro. Famiglia che vuolsi originaria di Anversa e passata prima a Milano e poi in Palermo alla fine del secolo XVI. Dimora Palermo. Arma: d’ oro, alla fascia d’ argento cucita, caricata di tre croci di S. Andrea di rosso, sotto altra fascia di rosso, sormontata da un’aquila imperiale di nero, accostata da due gigli di rosso, ed una foglia (pampina) di verde posta in punta. – Alias: d’oro, a due fasce, la superiore, cucita d’argento, caricata di tre croci di S. Andrea di rosso; 1’inferiore, dí rosso, sormontata da un’aquila imperiale di nero, accostata da due gigli di rosso. In punta una foglia (pampina) di verde. (Ramo Pratameno). Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Parisi
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Visto: 537
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Voti: 1
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Títolo di Barone di S. Bartolomeo concesso a Giuseppe ( 1730)Col titolo di Nobile dei Baroni di S. Bartolomeo fu riconosciuto nel 1901 Filippo, di Vincenzo, di Nicolò, di Gaetano.
Con lo stesso titolo fu riconoscíuto nel 1901 Vincenzo , di Nicolò, di Vincenzo, al quale fu concesso (1907 e 1914) il titolo di Conte di S. Bartolomeo (vedI Notarbartolo Costanza). Sorella di Vincenzo: Ninfa. Marchese d’Ogliastro. Ultimo investito Gaetano (1812). Barone di Burgio. Barone di Carcicera. Barone di Tumminii. Ultimo investito Francesco (1770). Famiglia che si crede originaria della Francia, venuta in Sicilia coi Normanni. Dimora Palermo. Arma: d’ azzurro alla gemella in banda accompagnata in capo da un giglio, sormontato da tre stelle di 6 raggi male ordinate, ed in punta da una cometa posta in banda, il tutto di oro. (Ramo S. Bartolomeo). Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Parrinelli
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Visto: 524
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Voti: 1
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Col titolo di Barone di Carostà fu riconoscíuto neI 1900 Saverio, di Francesco, di Giacomo. Figli: Francesco e Fortunato. Fratelli: Salvatore, Ignazio ed Antonino. Famiglia del secolo XVII di Galati di Tortorici. Dimora Palermo e Tortorici. Arma: d’argento, al cipresso nodrito sulla campagna di verde, sostenente due leonciní dí rosso affrontati. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Pasqualino
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Visto: 581
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Voti: 1
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Coi titoli di Marchese di Marineo Barone della Salina di Chiusagrande fu riconosciuta nel 1920, per successione Pilo, María, vedova Bacci. Vedi Pilo Bacci.
Col titolo di Patrizio di Bari qual discendente da Francesco ascritto al registro delle piazze chiuse di Bari, fu iscritto Salvatore, dì Felice, di Francesco. Figli: Francesco, Anna, Rosalia, Casimira, Laura ed Ettore. Fratelli: Concetta, Anna, Giuseppe, Carolina ed Emilia. Famiglia originaria di Bari, ascritta a quel patriziato nel secolo XVI. Dimora Roma e Palermo. Arma: d’azzurro, alla banda d’argento accostata in capo da due civette affrontate, e accompagnata in basso da una torre merlata aperta del campo, posta in sbarra, il tutto d’argento. Motto: IN VOLUCRES PRUDENTIORES. – Alias: d’azzurro, alla banda d’oro sostenente due civette al naturale affrontate e beccanti. Elenco Nobiliare Siciliano.
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Paternò (Asmundo Paternò)
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Visto: 549
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Voti: 1
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Il titolo di Marchese fu concesso nel 1911 ad Emanuele, di Giuseppe, Nobile dei Marchesi di Sessa Figli: Caterina in Rienzi, Giuseppe ed Eleonora. Figli di Giuseppe: Emanuele, Ludovico e Giuseppina. Dimora: Palermo e Roma. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Paternò Castello
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Visto: 553
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Voti: 1
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Il titolo di Duca fu concesso nel 1885 ad Enrico. Figli: Giovanni e Felice Alberto. Coi titoli di Marchese di S. Giuliano Marchese di Capizzi Barone di Pollicarini Barone di S. Giuliano Signore di Capizzi Signore di Motta Camastra Signore del jus luendi di Camopetro fu riconosciuto nel 1899 Antonino , di Orazio, di Antonino. Figli: Benedetto Orazio , Gabriella, Antonino ed Agata. Col titolo di Barone di Bicocca qual discendente da Michele (1750), fu iscritto Michele, di Luigi, di’ Michele, e col titolo di Nobile dei Baroni di Bicocca Michele, di Giuseppe, di Michele. Col titolo di Duca di Carcaci nel 1903 e di Barone di Placa e Baiana nel 1906, fu riconosciuto Francesco , di Gaetano, di Mario. Figli: Gaetano, Filadelfo, Guglielmo, Roberto, Riccardo, Ernesto e Vincenzo. Figli di Gaetano: Francesco, Vincenzo e Guglielmo. Coi titoli di Principe di Biscari Barone d’Imbaccari e Mirabella Barone di Baldi Barone di Aragona, Cuba e Sparagogna Barone di Sciortavilla Signore di Gatta Signore di Toscano, Mandrile e Marcato di Toscanella Signore di Bidani fu riconosciuto nel 1901 Roberto, di Francesco, di Roberto. Coi titoli di Nobile dei Signori di Salamone mf. fu riconosciuto nel 1924 Pietro, di Tommaso. Figlio: Tommaso. Barone della Baglia e Dogana di Milazzo e Pozzo di Gotto. Ultimo investito Mario (1801). Barone di Alzacuda. Barone di Galliano. Ultimo investito Vincenzo (1793). Famiglia venuta in Sicilia coi Normanni e che vanta discendere dagli antichi Signori di Embrun. Dimora: Catania. Arma: d’oro, a quattro pali di rosso, alla banda d’azzurro attraversante. Di rosso, a quattro pali d’oro, colla banda d’azzurro attraversante (Cugno). – Semipartito spaccato: al 1° d’oro, aquattro pali di rosso, con la banda d’argento attraversante (Paternò); al 2° d’ azzurro, al castello d tre torri d’ oro (Castello); al 3° d’azzurro, a tre sbarre accompagnate da sei bisanti disposti 3 e 2 fra le sbarre ed uno nell’ angolo sinistro della punta, il tutto d’oro (Guttadauro): (duchi Paternò). – Partito: al 1° d’oro, a quattro pali di rosso, alla banda d’azzurro attraversante (Paternò); al 2° di azzurro al castello di tre torri d’ argento (Castello): (Biscari). Partito: al 1° d’oro, a quattro pali di rosso, con la banda d’azzurro attraversante (Paternò); al 2° d’azzurro, al castello d’ oro torricellato di tre pezzi, fondato sulla pianura erbosa al naturale (Castello): (S. Giuliano e Carcaci). D’azzurro, al leone al naturale, coronato d’oro (Pozzobollente). Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Patti
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Visto: 556
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Voti: 1
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Col titolo di Barone di Piraino fu riconosciuto nel 1910 Giovanni, di Francesco, di Giuseppe. Nobile. Deliberazione della Commissione dei titoli di Nobiltà (1844 e 1849). Famiglia messinese, già fiorente sotto Federico II. Questo ramo però è proveniente da Alcamo, dove si ritrova sin dal secolo XVII. Dimora palermo. Arma: spaccato di rosso e d’ oro, con la sbarra d’ azzurro attraversante. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Patti – Chacon
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Visto: 527
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Voti: 1
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Coi titoli di Duca di Sorrentino Marchese di Salinas e Barone di Friddicelli fu riconosciuta nel 1881 Carolina, di Francesco, di Camillo. Vedi Landolina. Ramo della precedente. Dimora Palermo. Arma: inquartato, il 1° gran quarto contrainquartato: al 1° e 4° d’argento al lupo passante di nero; al 2° e 3° d’azzurro al giglio d’oro~ il 2° gran quarto: di rosso a cinque gigli d’argento ordinati in decusse; il 3° gran quarto: di rosso a tre falci d’argento ordinate in fascia, con la campagna di azzurro mareggiata d’argento e col capo cucito del campo caricato di tre decussi scorciati; il 4° gran quarto: d’azzurro alla stella d’argento di otto raggi, con la bordatura d’ oro caricata di otto cinque-foglie di rosso; sul tutto: spaccato di rosso e d’oro alla sbarra d’ azzurro attraversante. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Pellizzeri
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Visto: 509
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Marchese di Monteblù. Concesso a Luigi (1814). Barone di Ponticello. Famiglia di Castroreale del secolo XVIII.
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Penna
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Visto: 561
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Nel titolo di Barone di Portosalvo fu riconfermato nel 1918 Guglielmo, di Ottavio, di Guglielmo. Figli: Ignazio Francesco e Tommaso Pietro. Figlie d’Ignazio Francesco: Carolina, Girolama e Ottavia. Figli di Tommaso Pietro: Carolina Marianna, Guglielmo e Clemente. Famiglia che si vuole originaria di Perugia e che si ritrova in Messina sin dal secolo XIV. Dimora Ragusa. Arma: d’azzurro all’aquila spiegata d’oro, tenente col becco una penna dello stesso. Elenco Nobiliare Siciliano.
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Pennisi
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Visto: 635
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Col titolo di Barone di Floristella fu riconosciuto nel 1899 Salvatore, di Agostino, di Salvatore. Figli: Agostino, Enrico, Antonio e Giuseppe. Fratello: Angelo. Signore di S. Margherita o Fogliarini. Ultimo investito Angelo (1808). Famiglia che sin dal secolo XVII fioriva in Acireale. Dimora Acireale. Arma: d’ oro all’ aquila tenente due rami di quercia decussati e sormontati da tre stelle di sei raggi male ordinati, il tutto di nero. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Perollo
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Visto: 521
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Barone di Cellaro. Ultimo investito Francesco (1807). Famiglia di Sciacca del secolo XIV, forse venuta in Sicilia coi normanni. Arma: d’azzurro, alla torre merlata d’oro, aperta e finestrata di nero.
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Piaggia
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Visto: 518
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Col titolo di Nobile dei Baroni di Santa Marina fu riconosciuto nel 1904 Francesco Antonio , di Giuseppe, di Pietro. Figli: Giovanna , Giuseppe e Pietro. Fratello: Domenico. Famiglia originaria di Savona, venuta in Palermo nel secolo XVI. Dimora Palermo. Arma: fasciato d’oro e d’azzurro col capo di rosso caricato di tre bisanti d’oro. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Piccolo
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Visto: 526
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Col titolo di Barone di Calanovella fu riconosciuto nel 1899 Giuseppe , di Casimiro, di Giuseppe. Figli: Agata, Casimiro e Lucio. Marchese. Ultimo investito Agostino (1798). Famiglia del secolo XVII, originaria di Naso. Dimora Palermo. Arma: d’azzurro al guerriero armato d argento, 1’elmo chiuso, impugnante colla destra una spada alta in palo, tenente nel braccio sinistro lo scudo, il tutto dello stesso, posto sopra un terrazzo al naturale, sinistrato nel capo da una stella d’oro. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Pietrasanta
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Visto: 509
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Principe di S. Pietro. Ultimo investito francesco (1770). Famiglia che vuolsi originaria di Milano, venuta in Sicilia nel secolo XVII. Arma: d’azzurro a tre colonne d’argento ordinate in fascia, le due laterali sostenenti un arco dello stesso, quella di mezzo cimata da un’ostia sacra figurata al naturale, ed il capo d’oro, all’aquila spiegata di nero, membrata e coronata d’oro. – Alias: d’azzurro al tempio di quattro colonne d’oro, col capo dello stesso caricato dell’aquila spiegata di nero.
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Pignatelli
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Visto: 566
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Furono iscritti o riconosciuti coi titoli di Principe del Sacro Romano Impero Nobile dei Duchi di Terranova e dei Principi di Noia Placidia, di Giuseppe, di Ettore in Pepe. Diego, di Vincenzo, di Diego, con la figlia Letteria e la sorella Augusta. Ettore , di Giuseppe, di Diego, con i fratelli Maria Luisa in Camerata Scovazzo, Mario, Maria Cecilia e Maria Giulia, e le figlie di Mario: Teresa, Lorenza e Adelaide. Diego, di Girolamo, di Giuseppe, con le figlie Bianca e Giulia, e la sorella Francesca in Marincola. Giovanni Armando, di Giovan Vincenzo, di Giovan Giuseppe, coi fratelli Giovan Giuseppe, Luigi, Carmela in Fernandez de Velasco, Maria Elvira, Giacomo, Rosaria, Carlo, Procopio, Ettore e Sostene, e i figli di Luigi: Ludovico e Cristina. Luigi , di Giuseppe Maria, di Gian Domenico, con la figlia Maria Carmela. Barone di Riesi. Ultimo investito Giovanni (1802). Questa famiglia che si ritrova in diverse città d’Italia principalmente nel Napolitano ed in Sicilia, si vuole di origine lombarda ed è fiorente sin dai primi anni del secolo XII. Dimora Napoli Oria Catania Spagna. Arma: d’ oro a tre pignatte di neró 2 e 1. Elenco Nobiliare Siciliano.
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Pignatelli Aragona Cortez
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Visto: 579
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Coi titoli di Principe del Sacro Romano Impero Duca di Terranova Principe di Castelvetrano Marchese di Avola Marchese della Favara Marchese di Caronia Conte di Burgetto Barone di Casteltermini, Menfi, S. Angelo Muxaro, Montedoro, Belice, Pietra Belice, Birribaida, Guastanella e Baccarasi oltre i titoli napolitani di Principe di Noia Marchese di Cerchiara Patrizio Napolitano Predicati di Senise, Casalnuovo e Amendolara, Principe di Valle Principe di Maida Duca di Bellosguardo, di Lacconia, di Girifalco e di Orta Marchese di Montesoro e di Gioiosa Conte di Celano Predicati di S. Vito, Luciante, S. Demetrio, Stefanocore, S. Floro, Castelmenardo di Calabria e Polia fu riconosciuto nel 1906 e 1916 Giuseppe, di Antonio, di Giuseppe. Figli: Maria Gloria, Antonio e Maria Anna. Fratelli: Diego e Federico. Figli di Diego: Antonio, Ludovica, Giovanni, Ferdinando ed Anna. Figli di Federico: Maria, Marzio, Anna e Fabrizio. Dim. Napoli (Questo ramo di Terranova con tutte le linee ultrogenite per antica consuetudine è detto di Monteleone). Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Pilato (Pilati)
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Visto: 568
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Barone di Rocca di Giglio. Lettere osservatoriali del 1774. Famiglia di Monte S. giuliano del secolo XV. Arma: d’argento, al capo manicato di nero sormontato da tre palle male ordinate dello stesso.
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Pilo
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Visto: 561
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Marchese di Torretta. Ultimo possessore Francesco (1806). Famiglia genovese venuta in Sicilia nel secolo XVI.
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Pilo Bacci
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Visto: 412
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Coi titoli di Conte di Capaci per anticipata successione materna (vedi Pasqualino Maria), Nobile dei Marchesi di Marineo e Nobile dei Baroni della Salina di Chiusagrande fu riconosciuto nel 1921 Ruggero. Coi titoli di Nobile dei Marchesi di Marineo, dei Conti di Capaci e dei Baroni della Salina di Chiusagrande fu riconosciuto nel 1921 Guido, fratello del detto Ruggero. Titoli provenienti da casa Pilo estinta nella famiglia Bacci di origine toscana. Dimora Roma. Arma: inquartato al 1° e 4°: d’azzurro a due leoni coronati d’oro, affrontati e contrarampanti ad un albero di pino al naturale col fusto sradicato d’oro, accompagnato in capo da tre stelle (6) d’oro male ordinate (Pilo); al 2° e 3° d’azzurro al monte di sei cime accompagnato in capo da tre stelle (8) male ordinate, il tutto d’oro. (Bacci). Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Planeta
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Visto: 548
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Col titolo di Barone di Santa Cecilia fu riconosciuto nel 1914 (per successione Lo Pipero) Giovan Battista, di Vito, di Giovan Battista di Vito di Giovan Battista. Figli Antonia, Serafina, Vito e Santi. Fratelli: Antonino, Antonietta in Genuardi. Figlio di Antonino: Vito. Famiglia originaria di Sambuca Zabut. Dimora Palermo. Arma: spaccato: al 1° d’argento col sole in capo accostato a sinistra da una mezzaluna crescente ed accompagnato in punta a destra da una cometa accostata da due stelle (6) ed a sinistra da un leoncino, il tutto d’oro; al 2° di rosso alla fascia d’azzurro cucita, con un leoncino d’oro posto in punta ed attraversante sull’ azzurro. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Platamone
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Visto: 542
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II titolo di Marchese fu concesso nel 1897 ad Enrico, di Giuseppe. Figli: Giuseppe, Maria Giuseppa e Rosalia. Col titolo dì Barone di S. Marco (s. s.) mpr. qual discendente da Giovan Battista (1807), fu iscritto Nicolò Gaetano, di Giovan Battista di Gaetano. Principe di Larderia. Principe di Rosolini. Ultimo investito Michele (1803). Duca di Belmurgo. Ultimo investito Baldassare (1780). Conte di S. Antonino. Ultimo investito Michele (1803). Barone di Passaneto. Ultimo investito Baldassare (1787). Barone di Cipolla. Signore di Buscaglia. Signore di Roccapalumba. Signore di Recattivo. Barone d’Imposa. Signore di Rosolini, Timparussa, Galerno, Cunnuaudo, Risillini e Lalmidara. Signore di onze 51 annuali sopra i porti e i caricatori del regno. Ultimo investito Baldassare (1787). Signore dell’Ufficio di Detentore della Deputazione degli Stati. Ultimo investito Baldassare (1709). Famiglia di origine catanese, della quale le prime notizie risalgono al secolo XIV. Dimora Trapani e Catania. Arma: d’ oro al monte di nero di cinque vette, sormontato da tre conchiglie montanti ordinate in fascia, queste sormontate da un giglio, il tutto di rosso. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana
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Polizzi
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Visto: 532
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Col titolo di Barone del Pizzuto fu riconosciuto nel 1893 Francesco Antonio, di Vincenzo di Antonio. Coltitolo di Marchese di Motta Camastra e di Barone di Treare qual discendente da Gaspare (1785), fu iscritto Luigi, di Gaspare, di Girolamo. Marchese di Sorrentino. Ultimo investito Francesco (1796). Famiglia del secolo XIV che ha fiorito in diverse città di Sicilia. Dimora Castrogiovanni e Randazzo. Arma: di verde al castello di tre torri sormontato da tre stelle (6) male ordinate, il tutto d’oro. – Alias: d’oro a tre pali di rosso ritirati verso la punta, sormontati nel capo da una stella dello stesso. Libro d’Oro della Nobiltà Italiana.
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Proto
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Visto: 525
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Nobile. Deliberazione della Commissione dei titoli di nobiltà (1843). Marchese di Catena. Barone di Arbore. Ultimo possessore Francesco (1806). Credesi che sia famiglia originaria di Amalfi e si ritrova in Sicilia fin dal secolo XIV. Arma: d’azzurro, col capo di Proteo di carnagione, barbato e crinito di nero, uscente dal mare al naturale movente dalla punta. – Alias: di nero a tre fasce ondate d’argento, col capo d’oro caricato di una testa umana di carnagione, crinita e barbata di nero, movente dalla partizione.
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Pucci
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Visto: 553
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Voti: 1
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Coi titoli di Barone di S. Giuliano e di Signore delle Terre della Chiesa fu riconosciuto nel 1899 Giuseppe Antonio, di Francesco, di Giuseppe. Figli: Francesco e Fabrizio. Col titolo di Barone di Benisichi qual discendente da Pietro (1726), fu iscritto Gandolfo, di Antonino, di Gandolfo. Oggi il titolare è il fratello Vincenzo. Altri fratelli: Antonino , Nicolò e Giulio . Figli di Nicolò: Giuseppe, Gandolfo, Antonino (coi figli Egidio, Eugenio e Renata), Maria Stella in Carapezza, Rosina in Figlia, Carlotta in Carapezza, Teresa in Rossi e Clotilde in Rossi. Figli di Giulio : Vincenzo (coi figli Giulio e Teresa), Gandolfo (colle figlie Eugenia, Teresa ed Aurea), Antonio, Giulia, Eugenia, Maria in Di Marco, Giuseppa in Pucci e Maria Stella in Ditta. Figli di Antonio, di Nicolò: Nicolò, Riccardo, Maria Bice e Pietro (col figlio Antonino). Figli di Gandolfo, di Nicolò: Alvise e Matilde in Gagliardo di Carpinello. Figli di Giuseppe, di Nicolò: Nicolò e Maria in Figlia di Granara. Figlio di Antonio, di Giulio: Giulio. Originaria come si crede di Firenze e diramata in varie città di Sicilia, questa famiglia si ritrova in Caltagirone sin dai primi del secolo XVI. Dimora : Catania Petralia Sottana Palermo. Arma: partito: al 1° d’oro alla testa di moro al naturale; al 2° di rosso al pozzo movente dalla partizione sormontato da una stella (8), sinistrato da un leone coronato che vi attinge, il tutto d’ oro. Elenco Nobiliare Siciliano.
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